Goldman Sachs abbassa le previsioni di prezzo del petrolio

Perchè Goldman Sachs ha drasticamente ridotto le sue previsioni per il prezzo del petrolio? Soprattutto per l’offerta abbondante, ma non è tutto…

Gli analisti della Goldman Sachs sono più pessimisti di quanto non fossero fino a poco tempo fa. Prevedono infatti che, quest’anno, il Brent avrà una media di prezzo di 62,50 dollari, in calo rispetto ai 70 dollari precedenti.

Sempre secondo la grande banca d’investimento, il WTI raggiungerà una media di 55,50 dollari al barile, contro le precedenti previsioni di 64,50 dollari.

Troppo petrolio, soprattutto dagli Stati Uniti

Un simile cambio di aspettative è motivato dalle aspettative di un eccesso produttivo. Nonostante i tagli della produzione petrolifera dell’OPEC, volti a rimuovere 1,2 milioni di barili dal mercato globale, l’aumento delle quantità di petrolio di scisto negli Stati Uniti e una maggiore produzione in Brasile e Canada, spingeranno i prezzi verso il basso.

Per Goldman Sachs, l’OPEC ha prodotto troppo greggio negli ultimi mesi del 2018. Ciò significa che il 2019 parte con molto più petrolio dell’anno precedente.

Inoltre, i colli di bottiglia nel permiano (la regione statunitense ricchissima di shale oil) si risolveranno più rapidamente del previsto, costituendo un fattore depressivo per i prezzi.

In questo contesto, la domanda e l’offerta globale troveranno un equilibrio con prezzi inferiori rispetto a quanto non si pensasse fino a qualche mese fa. Gli Stati Uniti, con una capacità produttiva a basso costo, sembrano destinati a crescere ancora in termini di petrolio di scisto estratto.

Sul mercato del greggio c’è sempre un ma…

Tuttavia, le nuove previsioni di Goldman Sachs arrivano proprio pochi giorni dopo che la Dallas Fed Energy Survey ha detto che il settore del petrolio e del gas degli Stati Uniti ha rallentato considerevolmente nel quarto trimestre, cosa che suggerisce che la produzione di petrolio di scisto potrebbe diminuire nel 2019.

Insomma, tra tante considerazioni sia rialziste che ribassiste circa il prezzo del petrolio, quel che è certo che le previsioni per questa commodity sono davvero difficili e, il 50% delle volte, si rivelano sbagliate.

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