Che per i rottami ferrosi la festa sia finita nessuno lo dubita più, soprattutto dopo due mesi di ribassi che hanno portato a significative correzioni nei prezzi. D’altronde, le drastiche riduzioni dei portafogli degli ordini di vendita delle acciaierie italiane ha irrigidito gli uffici acquisti, fino a portare in alcuni casi alla sospensione della ricezione di rottami.
Il contesto globale solleva grosse preoccupazioni, soprattutto per il rallentamento della domanda che qualcuno teme possa diventare un crollo. La guerra tra Russia e Ucraina, la grave crisi energetica dell’Europa e, soprattutto, l’incertezza riguardo alla ripresa economica cinese dopo i lockdown pandemici, hanno incrinato l’ottimismo dello scorso anno del settore siderurgico.
La forbice tra prezzi italiani ed esteri si sta chiudendo
Assofermet ha fotografato la situazione nel suo consueto report (Nota di Mercato), rilevando una discesa da aprile di almeno 100-130 euro a tonnellata a seconda della tipologia di rottame, con una tendenza al ribasso che prosegue. Mentre i prezzi del lamierino e delle demolizioni speciali si sono allineati, il differenziale tra i prezzi italiani ed esteri si sta riducendo.
Anche i rottami inox hanno subito un calo nell’ordine del 30-40% e la grossa novità è che le quotazioni non seguono più di pari passo le fluttuazioni del nichel, ma vengono determinate di volta in volta dalle richieste delle acciaierie. Inoltre, gli uffici acquisti spingono per valorizzare il nichel al 50-55% rispetto al precedente 70-75%, tirando i prezzi ulteriormente verso il basso.
Ghisa: i magazzini sono pieni
Non va meglio il mercato della ghisa (d’affinazione), i cui prezzi, sempre secondo Assofermet, continuano a scendere. D’altronde, i magazzini di chi compra sono pieni e, viste le incerte prospettive di vendita, non c’è alcuna fretta di comprare. Stabili invece le quotazioni della ghisa ematite, mentre il mercato di quella sferoidale è quasi fermo per mancanza di ordini.
Interessante anche il caso delle ferroleghe che ha registrato significativi ribassi a fronte di una domanda stagnate, mentre molti operatori sono convinti che ci saranno ulteriori riduzioni di prezzo.
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