I prezzi dei ferrosi hanno continuato a scendere la scorsa settimana al London Metal Exchange (LME).
Anche se nelle trattative commerciali in Italia non sono quasi mai utilizzati come riferimento, i contratti futures sui rottami ferrosi del LME parlano chiaro: forti ribassi negli ultimi giorni a fronte di volumi di scambio in aumento.
I commercianti si aspettano altri ribassi nelle prossime settimane
Secondo i dati di S&P Global Commodity Insights, il contratto di agosto è sceso di 20,50 dollari a tonnellata settimana su settimana, raggiungendo 350 dollari a tonnellata. Peggio ancora il contratto di settembre, sceso di 28,50 dollari a tonnellata (adesso vale 344,50 dollari).
Se andiamo ad esaminare l’andamento dei prezzi delle diverse scadenze (curva forward) si ricava la netta impressione che i prezzi del metallo fisico a breve termine si indeboliranno. La stessa convinzione di molti commercianti di rottame in tutta Europa, che si attendono altri ribassi nelle prossime settimane.
Perciò c’è chi pensa sia meglio starsene fuori dal mercato e non vendere, nella convinzione che presto ci sarà più domanda che offerta.
Anche se i prezzi si indeboliscono, chi ha rottame non vende
Anche i futures sul tondo per cemento armato a breve termine hanno registrato forti cali la scorsa settimana. Il contratto di agosto è sceso di 25 dollari a 629,50 dollari per tonnellata, mentre quello di settembre è sceso di 26 dollari a 618,50 dollari per tonnellata (fonte: Platts).
In Turchia, che come sappiamo è un mercato che influenza in modo significativo l’area europea, i commercianti di rottame si sono rifiutati di vendere a prezzi drasticamente ridotti. Tuttavia, la debole domanda del mercato interno e di quello estero, combinata con la totale assenza di ordini di acquisto da parte dei consumatori di rottame, hanno avuto un effetto collassante sui prezzi.
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