Fine dell’incubo coronavirus per la Cina?

Qualcuno dice che la Cina si stia riprendendo dal disastro economico del coronavirus. Ma siamo sicuri che sia davvero così?

La recente visita del presidente Xi Jinping a Wuhan e il calo dei tassi di infezione del coronavirus fanno sperare che in Cina tutto stia tornando alla normalità.

Spulciando i dati più recenti, qualcuno sta cercando di vedere un rimbalzo e magari una crescita del PIL nel primo trimestre migliore di quanto si temesse.

Un miliardo di persone sono rimaste a casa per quasi un mese

Secondo un sondaggio di Reuters, le previsioni degli economisti sulla crescita cinese per il primo trimestre indicano una media del 3,5% in questo trimestre, in calo rispetto al 6,0% nel quarto trimestre del 2019. Ma il Financial Times sostiene che queste previsioni sono troppo ottimistiche e la realtà potrebbe mostrare una percentuale negativa compresa tra – 2% e -6,5%.

Come ha detto l’ex direttore per la Cina della Banca Mondiale, i servizi e i consumi del paese ora contribuiscono a oltre la metà del PIL. L’economia è quindi più sensibile ad un calo della domanda interna derivante dall’epidemia di coronavirus e dalle misure di controllo del governo. In altre parole, è più difficile recuperare nei servizi che nella produzione.

In effetti, considerando che più di 1 miliardo di persone sono rimaste a casa per quasi un mese, sembra impossibile che l’economia cinese possa registrare una crescita positiva nel primo trimestre.

Anche se Pechino ha scommesso sulla riapertura e sul riavvio delle aziende, non è affatto chiaro quanto sarà veloce il recupero dell’economia. Le acciaierie, ad esempio, funzionano al 77% della loro capacità, ma i magazzini sono già ai massimi storici, mentre la domanda rimane molto debole.

Alcuni settori, come il turismo, impiegheranno molto più tempo a riprendersi. I viaggi turistici internazionali rimangono ancora vietati. La popolazione è stata talmente traumatizzata che è improbabile che il turismo interno possa riprendersi presto, soprattutto per la paura di una ripresa del contagio.

Qualcuno beneficerà della domanda repressa

Contemporaneamente, le aziende che esportano hanno subito un duro colpo. Ci saranno alcune imprese che, come quelle nel settore dell’elettronica, beneficeranno di una forte domanda repressa. Altre attività, come quelle dei metalli, torneranno a funzionare proprio mentre i mercati di Corea del Sud, Italia, Giappone e buona parte dell’Europa si trovano a fronteggiare l’aumento dei tassi di infezione di coronavirus.

Se gli altri mercati mondiali rallentano di fronte alla diffusione del virus, sarà difficile che la Cina riesca a recuperare. Quindi, non riuscirà ad innalzare il proprio PIL, almeno per i primi sei mesi dell’anno.

La Cina farà fatica a raggiungere una crescita del 3-4% per quest’anno. Il ritorno alla normalità è tutt’altro che vicino.

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