Ferro e acciaio vacillano. Le prospettive in Cina sono sempre più cupe

Le acciaierie cinesi sono in sofferenza, mentre i prezzi del ferro barcollano. I consumi scendono e nessuno ha una chiara idea di quanto profonda sarà la crisi della domanda.

Quello che sta accadendo sul mercato siderurgico cinese è una delle facce più incredibili del mercato delle materie prime.

Soltanto un anno fa i prezzi del minerale di ferro avevano raggiunto il record di 230 dollari per tonnellata, nel bel mezzo di una forte domanda che spingeva al rialzo dopo mesi di restrizioni pandemiche. Oggi, il mercato si è capovolto e i prezzi del ferro continuano a calare, avvicinandosi ormai ai 100 dollari, soglia che molti esperti ritengono verrà presto sfondata.

Le acciaierie vacillano per le perdite

Aumenti o diminuzioni dei prezzi del ferro riflettono ovviamente la domanda e l’offerta di acciaio. Anche questa settimana, gli analisti confermano prospettive cupe per la domanda, con le acciaierie cinesi che stanno vacillando per le perdite e stanno tagliando la produzione.

I livelli delle scorte di minerale continuano a crescere per mancanza di consumo. Inoltre, crescono le paure per nuove restrizioni legate al COVID-19 e per la recessione globale in arrivo.

E pensare che a metà giugno i prezzi del ferro erano rimbalzati, grazie alle promesse del presidente cinese Xi Jinping di mettere in pista misure efficaci per spingere l’economia del paese. Purtroppo, l’entusiasmo è stato di breve durata e, dopo pochi giorni dal discorso di Xi Jinping, i prezzi del minerale di ferro sono crollati. Ma, come accennato, è molto probabile che ci siano ancora grandi spazi di discesa.

Tondo per cemento armato: -20 percento da inizio maggio

Naturalmente, i prezzi negativi del ferro hanno influenza anche l’acciaio. Ad esempio, il prezzo del tondo per cemento armato è sceso del 20% dall’inizio di maggio.

Anche l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana (FED) e di altre banche centrali sta contribuendo a creare condizioni sfavorevoli ai prezzi di un po’ tutti i metalli, ferro e acciaio compreso, oltre a frenare la domanda globale del settore automobilistico e dell’edilizia in generale.

Alcuni analisti ritengono che gli altiforni cinesi potrebbero continuare a funzionare, anche se a capacità ridotta, mettendo a magazzino la produzione. Tuttavia, la domanda che il mercato si pone è “fino a quando potranno resistere?

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