Ormai è noto a tutti: l’economia globale sta rallentando.
Ma chi ne sta soffrendo di più è l’Unione Europea, come confermano anche i recenti dati provenienti dalla Germania, il motore economico del continente. E l’Italia sta messa anche peggio.
Economia tedesca in affanno
La produzione industriale tedesca è calata bruscamente a dicembre, a causa del calo delle vendite di autoveicoli, anche a causa delle difficoltà che le case produttrici hanno incontrato per le norme sulle emissioni inquinanti.
Ma il problema non riguarda soltanto l’ultimo mese dell’anno. La produzione industriale tedesca è diminuita del 3,2% nella seconda metà dello scorso anno. Secondo il quotidiano britannico Telegraph, si tratta della contrazione più forte dalla crisi del 2008. L’economia tedesca si trova in affanno per la recessione in Cina, Asia orientale e Turchia, tutti importanti partner commerciali. Il mercato azionario è in calo e il PIL della Germania si è contratto dello 0,8% nel terzo trimestre.
Reddito pro-capite italiano in caduta libera
Volgendo lo sguardo all’Italia, già tecnicamente in recessione, i dati sono ancor più preoccupanti. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), i livelli di produttività nel settore non commerciale sono diminuiti del 16% dal 1966, mentre il reddito pro-capite è diminuito del 4% negli ultimi due decenni.
La forza lavoro si sta contraendo a un ritmo allarmante, con quasi 160.000 persone che escono dal paese ogni anno. Nel frattempo, il paese sta lottando per finanziare il rinnovo di circa 400 miliardi di euro di debito nel 2019, una cifra che è il doppio dell’intero PIL della Grecia.
Fino ad oggi, i mercati si sono mostrati relativamente ottimisti circa il PIL dell’Italia rispetto al debito, con i titoli di stato a 10 anni scambiati solo con uno spread di 270 punti (15 febbraio). Tuttavia, il governo Lega/5Stelle sembra non gradire i limiti di spesa imposti da Bruxelles.
Alcuni economisti dicono che l’unico modo per uscire dalla trappola del debito è che l’Italia lasci l’euro, svalutando del 30% e ristrutturando i propri debiti.
In questo contesto, è quasi sicuro che la crescita economica sarà lenta in Europa, per tutto il 2019. Anche la Commissione Europea ha recentemente abbassato le previsioni di crescita per il 2019 dall’1,9% all’1,3%. Ma anche così, le previsioni sembrano peccare di un eccesso di ottimismo!
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