L’euro è fondato su una montagna di debiti sovrani e, ignorando tutte le principali leggi dell’economia, è nato per compiacere ad una visione romantica di una politica per l’Europa. È stata una scommessa degli uomini politici contro il mercato e adesso sappiamo chi vincerà. Ma come siamo arrivati a questo punto? Adesso che ci sentiamo seduti sopra ad una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, qualche dubbio si insinua anche tra i fautori di questa scelta scellerata. Le classi dominanti cominciano a tremare.
La creazione dell’euro è basata sull’assunto che il credito della banche tedesche e francesi valesse come il credito delle banche greche o italiane. Quindi Grecia, Spagna, Portogallo e Italia avrebbero potuto collocare i propri titoli di stato (il loro debito) a tassi di interesse molto bassi, come Germania e Francia. Con il denaro ottenuto avrebbero potuto finanziare l’espansione del proprio welfare; i greci e gli italiani, per esempio, avrebbero potuto andare in pensione a 50 anni se lavoratori soggetti a lavori usuranti o pericolosi, come i parrucchieri che sono a contatto con le sostanze chimiche impiegate per colorare i capelli dei clienti. Molti investitori, che prestavano denaro comprando i titoli di stato dei paesi poco virtuosi, non si rendevano pienamente conto di questo meccanismo. Ma il pasticcio sta venendo a galla e gli investitori cominciano a capire che i soldi prestati a questi Stati, difficilmente potranno essere restituiti. Lo smobilizzo di tutti gli investimenti nei paesi a rischio è già cominciato.
Ma anche la Germania è seduta su una bomba che esploderà. Le banche tedesche sono assai sotto capitalizzate e sono sedute su 220 miliardi di debito sovrano, conteggiando soltanto i debiti verso la Grecia, il Portogallo e la Spagna. Quando queste cambiali diverranno senza valore, il sistema tedesco potrebbe crollare o come minimo richiedere un salvataggio da parte dei propri contribuenti. E la Francia si trova con 150 miliardi di euro di carta ad alto rischio.
Gli analisti ritengono che la discesa dell’euro sia cominciata da tempo e si aspettano un rapporto di cambio con il dollaro a 1,10 nel breve termine. Qualcuno pensa che fare previsioni più a lungo termine in questi momenti, non abbia alcun senso, forse perchè l’euro potrebbe non esserci più.
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