Un euro vale esattamente come un dollaro. Le due valute hanno raggiunto la parità per la prima volta in 20 anni, dando un chiaro segnale che l’economia europea va verso una profonda recessione a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e delle guerra delle sanzioni che l’Occidente ha scatenato contro Putin.
Aziende e consumatori europei pagheranno di più per i beni e i servizi che importano, mentre le esportazioni europee diventeranno più competitive sui mercati internazionali. La moneta europea ha subito una drammatica perdita di valore dall’inizio di febbraio, quando valeva oltre 1,13 dollari.
Importare sarà meno conveniente
Ma non tutti i mali vengono per nuocere, almeno è quello che si dice tra gli operatori sul mercato dell’acciaio. Infatti, la parità di cambio con il dollaro potrebbe aiutare i prezzi europei dell’acciaio, nello specifico dei prodotti piani.
Infatti, le condizioni di acquisto dei coils laminati a caldo importati (HRC) stanno diventando sempre meno interessanti e, in alcuni casi, sono a prezzi maggiori rispetto a quello dei fornitori italiani (si parla di 750 euro per tonnellata). Tenendo conto che il metallo importato soffre anche di tempi di consegna più lunghi, importare diventa sempre meno conveniente.
Le acciaierie non ridurranno i prezzi e proveranno ad aumentarli
Per questi motivi, i produttori nazionali hanno cominciato ad alzare i livelli di prezzo delle offerte. D’altronde, i prezzi degli HRC sono ora scesi di oltre 150 euro a tonnellata rispetto dei livelli prima della guerra in Ucraina, ma i costi di lavorazione sono assai più elevati rispetto ad allora. Inoltre, con un tasso di cambio euro-dollaro alla parità, le materie prime costano ancora di più per i produttori europei, che acquistano la maggior parte delle loro forniture in dollari.
Sarà probabilmente questo fattore a indurre le acciaierie a non ridurre i prezzi di vendita, se non addirittura ad aumentarli. Il tasso di cambio potrebbe rendere gli HRC europei più competitivi per l’esportazone, soprattutto in una stagione in cui il mercato interno rallenta e, come tutti gli anni, i produttori cercano di scaricare materiale su altri mercati.
Ma la crisi energetica e la recessione provocheranno comunque un disastro
Ma non pensiate che ci sia da festeggiare. Il beneficio per i produttori di acciaio di un euro debole sarà un vantaggio nel breve termine ma se, come sembra indicare la stessa debolezza della moneta, è in arrivo una recessione, anche il mercato dell’acciaio di troverà ad affrontare molteplici problemi e non è detto che i prezzi scendano.
In Nord Europa c’è molta preoccupazione circa le interruzioni di gas dalla Russia per il potenziale drammatico impatto che avrebbero sulla produzione di acciaio, probabilmente ancora maggiore del colpo che riceverà la domanda dalla recessione che sta per travolgere l’Europa.
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