Energia troppo costosa. Alcune aziende tedesche se ne andranno

Secondo il presidente della federazione dell’industria tedesca (BDI), i prezzi dell’energia in Germania sono così alti che alcune aziende stanno pensando di lasciare il paese.

La crisi energetica è ormai alle nostre spalle e non ci sono più motivi di preoccupazione. Questi sono i messaggi rassicuranti dei mass media europei che, purtroppo, non coincidono con la realtà sotto gli occhi di tutti.

Come nel caso della Germania, di fatto il motore trainante dell’economia del nostro continente. Secondo Siegfried Russwurm, presidente della Bundesverband der Deutschen Industrie (BDI), la federazione tedesca degli industriali, i prezzi dell’energia in Germania sono così alti che alcune aziende stanno pensando di lasciare il paese.

Per Siegfried Russwurm, le condizioni che si sono venute a creare in Germania sono un perfetto cocktali di ostacoli per le imprese.

Molte aziende hanno già piani operativi per trasferirsi altrove

In un’intervista alla CNBC, Russwurm ha esplicitamente detto che l’attuale situazione energetica è così grave da spingere le aziende a trasferire le loro attività altrove. Anche molte aziende familiari hanno già piani operativi per trasferirsi.

Va considerato che numerose imprese con sede in Germania riescono ad ottenere ottimi risultati in tutto il mondo, ma nelle unità operative che hanno sede nel proprio paese incontrano una serie di problemi sempre maggiori, che vanno dalla burocrazia alla lentezza dell’amministrazione pubblica fino ad arrivare ai costi energetici insostenibili.

Il governo tedesco ostenta ottimismo

I prezzi dell’elettricità e del gas hanno raggiunto i massimi storici in tutta Europa nel 2022 a seguito dell’inizio della guerra in Ucraina e i costi alle stelle continuano a contribuire ad un’inflazione drammaticamente elevata nell’Europa continentale e nel Regno Unito.

Il governo tedesco dice di voler proteggere alcune aziende dai costi energetici elevati e, a maggio, ha dichiarato che stanzierà circa 4 miliardi di euro ogni anno per sovvenzionare i prezzi dell’elettricità per le industrie ad alta intensità energetica. L’obbiettivo è di non far scappare le aziende industriali dalla Germania.

Il presidente della Banca Centrale tedesca ha recentemente espresso ottimismo a riguardo, dicendo che la crisi energetica della Germania è stata “più o meno risolta” e che l’industria tedesca supererà le difficoltà attuali per tornare ai livelli pre-pandemia.

I dati mostrano una realtà preoccupante

Tuttavia, le previsioni della BDI sono di segno opposto e indicano che il prodotto interno lordo ristagnerà nel 2023 rispetto all’anno scorso. Il PIL del mondo salirà del 2,7% mentre quello tedesco rimarrà a zero o peggio, un’evidenza macro economica del ritardo della Germania.

Gli ultimi dati dell’ufficio statistico tedesco, riferiti ai primi tre mesi di quest’anno, mostrano una revisione al ribasso del PIL (da zero a -0,3%), una certificazione ufficiale che l’economia tedesca è in recessione.

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