La domanda globale di acciaio non cresce più. Prospettive molto incerte

La crescita della domanda globale di acciaio precipita sull’onda degli effetti della guerra tra Russia e Ucraina. Secondo la Worldsteel Association, per il 2022, la crescita sarà dello 0,4% a livello globale.

La crescita a livello globale della domanda di acciaio è precipitata.

Secondo la Worldsteel Association, per il 2022, si assesterà allo 0,4% (1,84 miliardi di tonnellate), quando nel 2021 era stata del 2,7%. Il cambio di marcia è dovuta all’impatto della guerra tra Russia e Ucraina, con conseguenze devastanti sull’Ucraina ma anche su Russia ed Europa.

Una crescita dell’1,1 percento nei paesi sviluppati

Le prospettive di crescita della domanda di acciaio nell’Unione Europea (UE) sono precipitate a causa della sua elevata dipendenza dall’energia russa. Dopo un’impennata del 16,5% nel 2021, la crescita della domanda di acciaio nel mondo sviluppato dovrebbe arrivare a malapena all’1,1% nel 2022 e al 2,4% nel 2023.

Ma i danni non si fermano qui. Infatti, la guerra avrà un impatto anche sulla catena di approvvigionamento delle materie prime e sui prezzi dell’energia. Inoltre, esistono altri rischi che spingono al pessimismo, come il continuo aumento delle infezioni da COVID-19 in Cina e il previsto inasprimento della politica monetaria statunitense, con l’aumento dei tassi di interesse che provocheranno danni finanziari soprattutto alle economie emergenti.

Sempre secondo la Worldsteel Association, le economie in via di sviluppo (Cina esclusa) vedranno la domanda di acciaio aumentare solo dello 0,5% nel 2022 e del 4,5% nel 2023. Nei paesi ASEAN (sud est asiatico), nel Medio Oriente e in Nord Africa ci sarà una crescita del 3,5% nel 2022 e del 3,2% nel 2023.

Prospettive incerte e timori per una possibile recessione

Un peccato, visto che lo scorso anno, nonostante il COVID-19 ed i problemi delle catene di approvvigionamento del settore manifatturiero, la domanda di acciaio nelle economie avanzate aveva registrato una forte ripresa.

Adesso, le prospettive per il 2022 e il 2023 sono altamente incerte. Guerra in Ucraina, aumento dell’inflazione e aspettative di una ripresa continua e stabile della pandemia sono tre fattori che potrebbero trascinare in recessione non solo l’economia europea ma, probabilmente, anche quella globale.

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