La domanda di acciaio russo è prevista in calo del 30 percento

La domanda russa di acciaio potrebbe crollare nel corso di quest’anno, nonostante lo spostamento dei flussi di metallo dall’Europa alla Cina.

Si preannunciano mesi molto difficili per la siderurgia della Russia.

Secondo Russian Steel, l’associazione russa dei produttori di acciaio, nel 2022 la riduzione della domanda di acciaio russo potrebbe raggiungere il 30%, equivalente a 13 milioni di tonnellate. La causa sono le sanzioni imposte dall’Europa e dagli Stati Uniti che, tra l’altro, hanno provocato anche un calo della domanda interna di prodotti siderurgici.

Crollo della produzione di automobili

8 dei 14 stabilimenti automobilistici russi sono rimasti inattivi e quest’anno potrebbe esserci un crollo della produzione di automobili del 50%. Quasi inutile dire che ci saranno pesanti conseguenza sui produttori di metalli ferrosi.

Secondo la società di investimento Aton, alla perdita di domanda interna si aggiungerebbero 10 milioni di tonnellate di acciaio che la Russia non può più esportare verso i mercati tradizionali a causa delle sanzioni.

L’acciaio russo si sposta in Asia. Porterà vantaggi economici alla Russia?

Il divieto imposto dall’Unione Europea sulle importazioni di acciaio laminato russo, sta spingendo le acciaierie russe a spostare le forniture verso Cina e Asia. Tuttavia, è abbastanza improbabile che la cosa porti a vantaggi economici per i produttori russi.

D’altronde, prendendo in considerazione soltanto i trasporti, la distanza tra Mosca e la Germania è di 1.860 chilometri, mentre è di 5.360 chilometri per una destinazione cinese tra le più vicine. Inoltre, i nuovi volumi di merce metteranno a dura prova la rete orientale delle ferrovie russe, tradizionalmente sovraccarica.

10 milioni di tonnellate in cerca di una destinazione

Infine va considerato che, sempre secondo Aton, la produzione russa di acciaio difficilmente potrà sostituire le attuali importazioni cinesi provenienti dal resto del mondo. Infatti, 10 milioni di tonnellate all’anno (la quantità di acciaio destinata all’Occidente) equivalgono al 70% delle importazioni di acciaio cinesi in volume lordo.

Anche questi nuovi dati sembrerebbero confermare quanto dicevano molti analisti a proposito della guerra delle sanzioni. Sia per l’Europa che per la Russia (al contrario per Stati Uniti e Cina), le sanzioni porteranno ad un vero disastro economico.

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