Crollo dei prezzi del petrolio: non tutti i mali vengono per nuocere

Come in tutte le guerre, anche in quella dei prezzi del petrolio, scatenata dall’Arabia Saudita, ci saranno vincitori e vinti. Ecco quali saranno…

Dopo il crollo dei prezzi e la decisione dell’Arabia Saudita di inondare il mercato di petrolio, nessuno pensava che ci potesse esser un po’ di spazio per l’ottimismo.

In realtà, dopo lo spavento iniziale, si comincia a pensare i prezzi del petrolio più bassi aiuteranno le economie in difficoltà per la nuova pandemia di coronavirus (COVID-19).

Per qualcuno ci saranno vantaggi

Di sicuro, i prezzi del petrolio più bassi contribuiranno a contenere i deficit della bilancia dei pagamenti di alcuni importanti consumatori, come India e Cina. Ma anche l’Europa, che è un importatore netto di petrolio, ne beneficerà a vari livelli.

Al contrario, il calo dei prezzi sarà assai doloroso per i principali produttori di greggio come l’Arabia Saudita. Tra l’altro, la decisione saudita di pompare petrolio a più non posso ha tutti i tratti distintivi di un attacco alla Russia, per certi versi scriteriato, da parte del principe ereditario Mohammad bin Salman.

La posizione della Russia sembra invece essere di continuare la graduale erosione della quota di mercato dell’OPEC. Ma è anche il tentativo di eliminare i produttori di petrolio statunitensi che sono cresciuti grazie ad un prezzo del petrolio elevato. La Russia sembra in grado e, soprattutto, disposta, a sopportare un periodo prolungato di prezzi del petrolio più bassi.

L’Arabia Saudita avrebbe bisogno di un prezzo di 83,60 dollari

Come riporta Bloomberg, il costo di produzione dei principali paesi produttori di petrolio non è uguale al loro punto di pareggio in bilancio. Si dice che l’Arabia Saudita abbia un costo di produzione di circa 12,50 dollari al barile, ma per pareggiare il suo bilancio ha bisogno di un prezzo di 83,60 dollari.

La Russia riesce ad andare in pari a 42 dollari. Anche alcuni produttori statunitensi di petrolio greggio sono a un livello simile. Tuttavia, l’enorme debito spazzatura derivato dal boom dello scisto americano, porterà ad un collasso degli investimenti e alcuni produttori falliranno.

La guerra dei prezzi sarà lunga

Nonostante ciò, ci vorranno mesi prima che si verifichi un calo significativo della produzione e, se i sauditi e i russi speravano in una guerra breve e dall’esito certo, potrebbero rimanere delusi. Nel frattempo, incombe un’imminente crisi della domanda per il rallentamento dovuto al COVID-19.

Insomma, la guerra dei prezzi del petrolio sarà lunga e le riserve finanziarie dell’Arabia Saudita potrebbero non reggere per il tempo necessario. Cosa succederà nel paese quando la gente si accorgerà che i servizi pubblici e il tenore di vita non sono più quelli di una volta?

Mohammad bin Salman, con ogni probabilità, si pentirà della sua mossa.

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