Crescita o recessione? Le previsioni di Dr. Doom per il 2014

La crescita dell’economia mondiale è minacciata da una serie di questioni ancora irrisolte, come per esempio la tenuta di tutta l’euro-zona. L’economista che previde la crisi finanziaria del 2008, spiega cosa ci aspetta nell’anno in corso.

In Italia non è molto conosciuto, ma oltreoceano Dr. Doom è diventato famoso per aver previsto la crisi finanziaria globale del 2008 con largo anticipo.

Dr. Doom è il soprannome dell’economista Nouriel Roubini, professore alla Stern School of Business della New York University e senior economist alla Casa Bianca durante l’amministrazione Clinton.

Recentemente ha divulgato le sue analisi economiche sull’anno appena cominciato, che ritiene sarà l’anno della ripresa della crescita economica, sia nelle economie sviluppate e sia nei mercati emergenti.

Secondo Roubini, i mercati emergenti cresceranno più velocemente di quanto non abbiano fatto nel 2013, un 5% anno su anno, a causa di diversi fattori tra cui il fatto che la ripresa nelle economie avanzate aumenterà le importazioni dai paesi emergenti. Le economie dei paesi più avanzati cresceranno di circa l’1,9%.

Secondo Roubini, i mercati emergenti cresceranno più velocemente di quanto non abbiano fatto nel 2013, un 5% anno su anno

Tra i paesi in via di sviluppo il gruppo che avrà una crescita maggiore, grazie ad un minor numero di debolezze macroeconomiche, politiche e finanziarie, include: Corea del Sud, Filippine, Malesia, Polonia, Repubblica Ceca, Cile, Colombia, Perù, Messico, Kenya e Ruanda.

Al contrario le economie che rimarranno fragili per tutto il 2014 sono quelle di India, Indonesia, Brasile, Turchia, Sud Africa, Ungheria, Ucraina, Argentina e Venezuela.

Parlando dei principali fattori che hanno guidato il mercato delle materie prime, il quantitative easing americano e la crescita economica cinese, Roubini sembra ottimista dal momento che la fine degli aiuti monetari della FED americana (Federal Reserve) sarà lenta e che le riforme politiche in atto in  Cina consentiranno di mantenere un tasso di crescita annuo superiore al 7% durante il 2014.

A proposito di possibili bombe a scoppio ritardato, come un’implosione dell’eurozona, che minaccerebbero l’economia mondiale, Roubini crede che tali minacce siano assai più contenute rispetto agli anni precedenti.

Ma, avverte il celebre economista, è ancora possibile che qualcosa possa andare storto dal momento che le prospettive a medio termine dell’economia cinese destano forti preoccupazioni e che i problemi di fondo dell’Europa restano tuttora irrisolti.

Insomma, anche se l’economia mondiale crescerà durante il 2014, la crescita resterà anemica nella maggior parte delle economie avanzate (ad eccezione degli Stati Uniti) e la fragilità dei mercati emergenti, Cina compresa, potrebbe diventare un ostacolo alla crescita globale negli anni a venire.

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