Se facciamo un salto temporale di un anno e torniamo alla fine del 2013, il prezzo dell’argento era a circa 20 dollari all’oncia, cosa che valse il triste primato dell’anno peggiore per il metallo bianco. Gli analisti predicevano che nel 2014 il prezzo sarebbe stato in media di circa 21 dollari.
A un anno di distanza, i prezzi dell’argento non hanno ancora recuperato e i prezzi medi del 2014 sono stati soltanto di 19,09 dollari.
L’anno non era iniziato troppo male e l’argento si era avvicinato a 22 dollari durante il primo e ancora nel terzo trimestre. In realtà, soltanto nel mese di settembre è cominciata la spirale verso il basso.
Alcuni commentatori sono sorpresi dal fatto che, nonostante un apparente squilibrio tra domanda e offerta che dovrebbe far lievitare i prezzi, le quotazioni dell’argento non ne risentono minimamente.
Tuttavia, ciò che non infonde ottimismo circa le prospettive dell’argento è soprattutto la forza del dollaro americano che, insieme alla fine del cosiddetto quantitative easing della Federal Reserve e la paura di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, ha avuto un ruolo determinante dell’affossare l’argento e i metalli preziosi in generale.
Durante il 2014 si è verificato un importante e storico evento per il mercato dell’argento: la fine del fixing di Londra, giunto al termine dopo oltre un secolo (“Il fixing dell’argento è finito. Cosa c’è dietro?“). Gestito da alcune tra le più importanti banche internazionali, la sua morte è stata stimolata da un bisogno di maggiore controllo da parte degli enti regolatori, ma anche dalla volontà delle banche di abbandonare un mercato non più redditizio come un tempo.
E nel 2015, cosa succederà?
Per qualche osservatore all’orizzonte cominciano a comparire segnali positivi.
Il Silver Institute stima che durante il 2015 saranno necessarie 100 milioni di once di argento per soddisfare la domanda del settore dei pannelli solari. Inoltre, la richiesta di argento per investimento potrebbe sostenere i prezzi, grazie a Cina, Russia e India.
In sintesi, le previsioni degli analisti per il nuovo anno sono riassunte qui di seguito:
- CIBC: 17 dollari per oncia
- Citi Research: 16,50 do per oncia
- Commerzbank: 17 dollari per oncia
- CPM Group: 16,65 dollari per oncia
- HSBC: 17,65 dollari per oncia
- JPMorgan Chase & Co.: 18,25 dollari per oncia
Per tutti i sostenitori dell’argento, una considerazione che potrebbe sollevare loro il morale: la corsa del dollaro americano è una sfida alla legge di gravità e quando finirà, sarà come una bolla che scoppia; chi ha investito in argento o in oro deve soltanto avere un pò di pazienza perchè quando la bolla del dollaro scoppierà, le cose potrebbero evolversi abbastanza rapidamente per tutti i metalli preziosi.