Le ultime previsioni del Silver Institute, contenute nel World Silver Survey, indicano che quest’anno il deficit globale di argento aumenterà del 17%, raggiungendo 215,3 milioni di once troy. Saranno la crescita del 2% della domanda e il calo dell’1% dell’offerta a provocare il disavanzo.
È il quarto anno consecutivo di deficit
Nel caso dell’argento, il deficit non è qualcosa di troppo sorprendente visto che è il quarto anno consecutivo che si verifica ma, secondo Metals Focus, ciò aiuterà a fornire un supporto robusto e una solida base per i prezzi. Non va però dimenticato che le scorte attualmente esistenti di argento, comprese quelle detenute da privati e da investitori, proteggono il mercato dalle ristrettezze, con un effetto calmierante per le quotazioni.
Le scorte di argento identificabili, così come il metallo detenuto al fuori dai mercati, rimangono considerevoli, nonostante le quantità esistenti nei depositi delle borse merci e nei caveau di Londra siano diminuite del 5% nel corso del 2023. Secondo il Silver Institute, lo scorso ano queste scorte ammontavano a quasi 15 mesi di offerta globale.
La Cina guida il calo delle scorte dell’argento
La maggior parte del calo delle scorte dichiarate si è verificato in Cina, storicamente un mercato in surplus a causa della produzione di argento da concentrati di metalli di base importati. Ma è ormai in atto un cambiamento nelle dinamiche della domanda e dell’offerta nel mercato cinese, a causa soprattutto di un aumento vertiginoso della domanda industriale (+44%).
L’argento, utilizzato oltre che come investimento in gioielleria, in elettronica, nei veicoli elettrici e nei pannelli solari, nel corso di quest’anno è cresciuto del 18%, arrivando a toccare i 29,79 dollari per oncia, il livello più alto in più di tre anni. Oggi, 22 aprile, i prezzi spot dell’argento sono a 27,21 dollari per oncia.
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