La Cina punta a produrre meno acciaio e a tenerlo per i consumatori cinesi

Il più grande produttore ed esportatore di acciaio al mondo, la Cina, produrrà meno metallo e ancor meno ne esporterà.

Il gigante dell’acciaio mondiale, la Cina, sta pensando ad ulteriori misure per contenere l’inquinamento ambientale.

Per il mercato siderurgico ciò significa che, probabilmente, i cinesi ridurranno la produzione di acciaio e le esportazioni. Naturalmente, i primi ad esserne felici sono i paesi concorrenti e cioè l’India e il Giappone.

Crollo dei futures ferrosi cinesi

È stata la China Iron and Steel Association (CISA) ad avvertire che ci saranno prossimi tagli alla produzione di acciaio grezzo oltre a nuovi controlli ambientali ordinati dal governo. Secondo Bloomberg, già nei primi 10 giorni di luglio la produzione giornaliera di acciaio grezzo presso le principali acciaierie cinesi è scesa del 5,6% (rispetto a giugno). Ciò è stato sufficiente per far crollare i futures ferrosi cinesi e in un solo giorno il tondo per cemento armato e il coil laminato a caldo sono entrambi crollati di circa il 6%.

Secondo la CISA, le esportazioni cinesi di acciaio potrebbero diminuire dopo l’introduzione di dazi più elevati sulle spedizioni all’estero.

Nuova parola d’ordine: acciaio cinese per i cinesi

Sembra che la Cina si stia preoccupando di garantire un’adeguata disponibilità di acciaio per il mercato interno, scoraggiando invece le esportazioni. Sta inoltre valutando l’imposizione di maggiori dazi sulle esportazioni di prodotti siderurgici (10-25%), compresi i coil laminati a caldo. La parola d’ordine è quella di mantenere più acciaio possibile all’interno del paese.

Tutto questo mentre la Cina si conferma leader globale nella produzione siderurgica. Secondo gli ultimi dati della World Steel Association, la Cina ha registrato a giugno una crescita della produzione dell’1,5% su base annua anche se, rispetto a maggio di quest’anno, la produzione è diminuita del 5,6%.

Anche l’India ha registrato a giugno un aumento del 21,4% su base annua della sua produzione (9,4 milioni di tonnellate). Ma anche in questo paese gli esperti si attendono un forte aumento del consumo di acciaio, grazie alla ripresa della domanda che arriverà non appena la pandemia di COVID-19 sarà sotto controllo e l’economia ripartirà.

Per i consumatori occidentali si delinea un futuro con sempre meno acciaio proveniente dall’oriente.

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