Lotta in Cina all’inquinamento… e i prezzi dell’alluminio crescono

I prezzi dell’alluminio sono aumentati di circa il 15% dall’inizio dell’anno. La decisione cinese di fare qualcosa contro il drammatico inquinamento del paese spinge la crescita del metallo.

L’alluminio è attualmente scambiato al livello più alto degli ultimi due anni, appena al di sotto dei 1.950 dollari per tonnellata.

I prezzi, cresciuti del 15% dall’inizio dell’anno, non hanno mai registrato balzi violenti verso l’alto ma una lenta e costante crescita, rafforzata dalla rinnovata volontà della Cina di ridurre capacità produttiva come misura anti-inquinamento.

La più grande nazione produttrice di alluminio del mondo è intenzionata a chiudere, il prossimo inverno, circa un terzo della sua capacità produttiva nelle province di Shandong, Henan, Hebei e Shanxi. Un intervento che comporterà il venir meno di circa 1,3 milioni di tonnellate di produzione.

Qualcuno crede che i produttori cinesi compenseranno i tagli previsti per l’inverno con un aumento della produzione nei mesi antecedenti, anche se il nuovo corso ambientale del governo cinese comporta ispezioni nelle fonderie di alluminio per regolare e tenere sotto controllo la produzione.

I produttori cinesi compenseranno i tagli previsti per l’inverno con un aumento della produzione nei mesi antecedenti?

Per chi segue il mercato da tempo, è abbastanza ironico che, proprio quando la Cina si sta impegnando in una seria politica di salvaguardia ambientale, la comunità internazionale alzi la voce per fare pressioni contro l’eccesso di produzione.

A metà marzo, le più importanti associazioni del settore a livello mondiale hanno pubblicato una lettera, rivolta al prossimo G-20, chiedendo la creazione di un forum globale per affrontare il problema dell’eccesso di capacità di alluminio. Un evento mai verificatosi prima, con  una coalizione globale di produttori di alluminio che chiede di affrontare l’eccesso di capacità produttiva cinese.

I produttori di acciaio avevano già percorso questa strada, chiedendo al G20 di affrontare la sovrapproduzione cinese nel loro settore. E lo scorso anno è stato creato un forum sull’acciaio, per migliorare la condivisione delle informazioni e la cooperazione, con l’obbiettivo di risolvere il problema.

Le associazioni internazionali dell’alluminio sperano di arrivare allo stesso punto.

Comunque sia, i prezzi dell’alluminio rimangono orientati al rialzo e le crescenti tensioni politiche, il giro di vite ambientale in Cina e l’aumento dei costi delle materie prime, non faranno altro che far correre ancora di più i tori sul mercato.

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