Prezzi dell’uranio ai massimi dal 2011

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Il prezzo dell’uranio ha raggiunto un nuovo picco, toccando i 91 dollari per libbra, il livello più alto da dopo il disastro di Fukushima nel 2011.

Questo aumento è dovuto a una combinazione di fattori, tra cui le previsioni che l’energia nucleare triplicherà entro il 2050, problemi di fornitura da parte di produttori chiave come Cameco e la potenziale minaccia di un divieto sulle esportazioni russe verso l’Occidente.

La recente conferenza sul clima COP28 ha visto l’impegno di 24 nazioni, tra cui Stati Uniti, Giappone, Canada, Gran Bretagna e Francia, a triplicare la capacità di energia nucleare entro il 2050. La Cina, sebbene non faccia parte di questo impegno, guida la costruzione di centrali nucleari e prevede di quasi raddoppiare la sua capacità a 100 gigawatt entro la fine del decennio. Secondo BMO Capital Markets, la Cina diventerà il maggiore consumatore di uranio del mondo entro il 2028.

Diverse miniere di uranio, messe precedentemente fuori servizio, sono in programma per essere riavviate quest’anno in Australia, Stati Uniti e Africa. Questo rinnovato interesse nel settore nucleare è in parte dovuto al bisogno di nuovi investimenti, dato che il disastro di Fukushima aveva portato a un decennio di investimenti persi. Nonostante ciò, si prevede che il divario di offerta aumenterà nel breve termine.

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