Il barometro segna tempesta: la recessione sta arrivando

Guardando ad un indicatore economico che ha sempre funzionato, le probabilità di una imminente recessione sono molto alte.

L’allarme ha cominciato a suonare: il mercato obbligazionario statunitense ha invertito rotta. È l’allarme recessione, che dovremmo prendere maledettamente sul serio.

Il rendimento dei titoli di stato decennali statunitensi è scivolato sotto quello delle scadenze a breve termine, un indice storicamente affidabile della contrazione.

La stessa cosa che è successa prima della crisi del 2008

Anche secondo gli autorevoli commentatori del The Telegraph, la curva dei rendimenti americani si è dimostrata un predittore notevolmente accurato delle recessioni americane dal dopoguerra ad oggi. È la prima volta che la curva (differenza tra i bond a 10 anni e quelli a 3 mesi) diventata negativa dal 2007, appena prima dell’ultima crisi finanziaria.

Una scommessa sui tassi di interesse più bassi è una scommessa su una minore inflazione e su una crescita scarsa. Qualcosa che potrebbe diventare contagioso, allargandosi a macchia d’olio.

Allo stesso tempo, i rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni sono recentemente precipitati al di sotto dello zero, dopo i pessimi dati circa gli ordini dell’industria. Probabilmente, i rendimenti negativi tedeschi potrebbero far sembrare interessanti i bond statunitensi, distorcendo il mercato.

Tira una brutta aria per l’economia cinese ed europea

Ma altri indicatori suggeriscono che i problemi per l’economia mondiale stanno aggravandosi.

Forse per la guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti, l’economia della Cina è ormai incamminata per un rallentamento ciclico e strutturale a lungo termine. La crescita reale del paese per quest’anno è tra il 4 e il 4,5 percento, ben lontana dalle percentuali dei decenni precedenti.

L’Europa, dal canto suo, non ha più spazio per stimoli monetari da parte della BCE, che ha terminato il Quantitative Easing mentre i tassi di interesse negativi continuano a imperversare in alcuni paesi. Gli stati fortemente indebitati, come l’Italia, sono nel terzo trimestre di recessione proprio mentre il credito bancario sta diventando sempre più stringente.

Certo, si possono guardare i dati con uno spirito un po’ più ottimista rispetto a come li abbiamo presentati. Ma, non illudetevi… se la curva dei rendimenti invertiti persisterà, è altamente probabile che il peggio stia arrivando.

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