ArcelorMittal ha deciso di alzare i prezzi per i coils laminati a caldo (HRC) con consegna ad ottobre e a novembre in Europa.
Questi aumenti del colosso industriale con sede in Lussemburgo, sono motivati principalmente dai maggiori costi di produzione. Si tratta del primo aumento di ArcelorMittal da marzo 2022, allor quando il mercato era balzato ai massimi all’indomani dell’inizio della guerra tra Russia–Ucraina, con gravi problemi per gli approvvigionamenti di acciaio e di altre materie prime.
In Italia i nuovi prezzi sono compresi tra 800 e 850 euro a tonnellata
I nuovi prezzi di ArcelorMittal per HRC sono di 800 euro a tonnellata per le consegne di ottobre e di 850 euro a tonnellata per le consegne di novembre. I prezzi per ottobre sono rivolti soprattutto ai clienti dell’Europa orientale, mentre per il resto del continente si va riferimento a novembre. Per esempio, in Italia i prezzi offerti sono di 800-850 euro consegnato.
L’aumento non è di poco conto visto che significa 50-100 euro a tonnellata in più rispetto ai prezzi precedenti di 750 euro. Inoltre, i prezzi che stavano girando sul mercato in queste settimane erano su livelli ben più bassi, dai 700 ai 750 euro a tonnellata a seconda del fornitore.
Il mercato potrà digerire i nuovi aumenti di prezzo?
Gli altri nuovi prezzi di ArcelorMittal comprendono anche i coils laminati a freddo (CRC) a 900-950 euro a tonnellata e quelli zincati a caldo (HDG) a 930-980 euro a tonnellata.
Resta adesso da vedere se il mercato riuscirà a digerire i nuovi prezzi visto che la domanda di metalli non sta certo attraversando il suo momento migliore e le prospettive a livello globale sembrano decisamente recessive. Qualcuno nutre seri dubbi che la politica delle acciaierie di trasferire i maggiori costi produttivi sugli acquirenti questa volta possa funzionare.
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