I prezzi dell’acciaio continueranno a salire per il resto di quest’anno.
Questo è ciò che emerge dalle dinamiche dei prezzi sul mercato asiatico e nord americano. Per esempio, uno dei più grandi produttori di acciaio del Giappone, la Tokyo Steel Manufacturing Company Limited (TSM), ha deciso di aumentare i prezzi di tutti i suoi prodotti con consegna a dicembre. Aumenti che, secondo Reuters, saranno compresi tra il 7 e l’11%.
Le aspettative su rialzi generalizzati nascono dal fatto che le politiche di prezzo della TSM sono spesso seguite anche dai produttori di acciaio della Corea del Sud (POSCO e Hyundai) e dai cinesi della Baoshan Iron & Steel (Baosteel).
Secondo l’Hong Kong Institute for Monetary Research, la correlazione dei prezzi alla produzione della Cina e quelli delle altre economie asiatiche è molto alta (da 0,7 a 0,9: una correlazione quasi perfetta).
I prezzi dell’acciaio in Cina, quest’anno, sono cresciuti di quasi il 50% e la produzione del 2015 è scesa per la prima volta da decenni. Ma quest’anno, la produzione è in forte recupero grazie alla ripresa del mercato dell’edilizia residenziale. Sembrerebbe quasi che i tagli della produzione annunciati negli scorsi mesi dal governo cinese, abbiano avuto l’effetto di migliorarne l’utilizzo e i margini. Anche perché, la maggior parte degli impianti interessati ai tagli erano già fermi.
Qualcuno intravede un rallentamento dei prezzi per i prodotti destinati all’edilizia e quindi un segnale di cambiamento del trend del mercato delle costruzioni, che però potrebbe essere soltanto l’effetto dell’inizio della stagione invernale.
Quel che è certo è che l’aumento dei prezzi dell’acciaio della TSM è un segnale inequivocabile dell’aumento delle materie prime in Cina e in tutto il sud-est asiatico. Difficile che il nuovo trend non riguardi tutto il mercato globale, anche nel nuovo anno che sta arrivando.