Alluminio su e alluminio giù. Prezzi senza pace con una guerra in corso

Il mercato dell’alluminio continua a manifestare segni di forte instabilità. Adesso i prezzi sono scesi, ma siamo ancora lontani da un mercato equilibrato.

I prezzi dell’alluminio si sono rilassati sulle aspettative positive circa i colloqui di pace tra Russia e Ucraina.

Dopo aver aperto ieri a 3.607 dollari per tonnellata, le quotazioni hanno chiuso a 3.449 dollari, in calo del 4,33%. Il prezzo ufficiale LME del 29 marzo si è fermato a 3.583 dollari per tonnellata (contratto cash). Nel frattempo, le scorte di borsa continuano a scendere, da 671.025 tonnellate a 663.225.

Una bufera provocata dalle sanzioni

La bufera in cui si trova il mercato dell’alluminio, soprattutto in Europa, deriva principalmente dalle sanzioni occidentali verso la Russia, uno dei maggiori produttori mondiali di nichel, alluminio, rame e gas naturale. Recentemente, ad aggravare la situazione, si è aggiunto il divieto dell’Australia di esportare allumina in Russia.

Tutti questi drastici cambiamenti e queste enormi incertezze continuano a causare fluttuazioni dei prezzi dell’alluminio (ma anche di altri metalli) che stanno creando enormi difficoltà a chi consuma metallo fisico. Anche la recente decisione di Vladimir Putin di accettare solo pagamenti in rubli per il gas naturale comprato dai paesi europei, sta sconquassando il mercato che teme una interruzione, parziale o totale, delle forniture russe. Se ciò si verificasse, le conseguenze per i settori più energivori, alluminio tra questi, sarebbero catastrofiche.

Finché c’è guerra il mercato dell’alluminio non troverà un equilibrio

In mezzo a tanta incertezza rimane solo una cosa certa: per i mercati è impossibile trovare una stabilità fino a quando il conflitto tra Russia e Ucraina non finirà. I colloqui di pace e le voci che indicano come la Russia stia riducendo le attività militari a Kiev e dintorni, potrebbero essere un passo in questa direzione.

Si spera che la pausa dell’avanzata russa possa rimettere in gioco stabilimenti e attività industriali rimaste isolate nel mezzo del conflitto. Sarebbe un’ottima notizia per tutto il settore metallurgico.

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