I prezzi dell’alluminio continuano a salire, nonostante l’aumento della produzione mondiale di metallo. Oggi, 30 novembre, il contratto LME a 3 mesi vale 2.022,5 dollari a tonnellata.
Secondo gli ultimi dati dell’International Aluminium Institute, la produzione globale di alluminio è aumentata del 3,5% in ottobre rispetto al mese precedente. La produzione di ottobre ha raggiunto 5,59 milioni di tonnellate, contro i 5,40 milioni di tonnellate di settembre.
Il surplus si è triplicato in un anno
Anno su anno, la produzione globale è invece aumentata del 4,5%. Inoltre, secondo il World Bureau of Metal Statistics, il mercato globale è in surplus di 1,603 milioni di tonnellate (gennaio-settembre 2020). Rispetto al 2019, il surplus si è triplicato!
Ma torniamo all’offerta. Anche in Cina si registra una crescita, se pur non così forte come qualcuno si aspettava. A ottobre, la produzione di alluminio è stata di 3,23 milioni di tonnellate, rispetto ai 3,13 milioni di tonnellate del mese precedente. Lo scorso anno, ad ottobre, aveva raggiunto 2,98 milioni di tonnellate.
Tuttavia, come accennato, la crescita della produzione non ha fermato i prezzi del metallo, che continuano a salire. Dai minimi di aprile, l’alluminio è aumentato di oltre il 37%. In gran parte è stata la domanda cinese di metalli a sostenere i prezzi di quest’anno, mentre le altre economie del mondo non godono della stessa ripresa.
Ringraziando la domanda interna cinese
Come noto, la domanda interna in Cina è stata così forte da far diventare il paese quest’anno un importatore netto di metalli. Gli stimoli governativi rivolti agli investimenti industriali e all’edilizia hanno fatto miracoli e continueranno la loro azione di stimolo economico anche nei prossimi mesi.
Anche nel resto del mondo la produzione di alluminio ad ottobre è cresciuta: 334.000 tonnellate negli Stati Uniti (317.000 tonnellate a settembre), 490.000 tonnellate nei Paesi del Golfo (469.000 tonnellate a settembre), 351.000 tonnellate in Europa Orientale e Centrale (338.000 tonnellate a settembre) e 350.000 tonnellate nel resto dell’Asia (341.000 a settembre).
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