Aiuti di stato alla siderurgia. La UE cambi rotta o danni irreparabili

Senza una politica energetica comune all’interno dell’Europa, l’industria italiana (siderurgia in primis) si trova in netto svantaggio rispetto alla Francia e alla Germania.

L’industria italiana si trova in forte svantaggio competitivo per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico rispetto a Francia e Germania. Poiché non esiste una comune politica energetica dell’Europa, ogni paese si muove in autonomia e i paesi più ricchi possono supportare le proprie industrie con aiuti generosi.

Nel 2021 e nel 2022 la Commissione Europea ha autorizzato aiuti di stato per oltre 750 miliardi di euro. Oltre il 50% è andato ad aziende tedesche, oltre il 25% ad aziende francesi e solo il 7% ad aziende italiane.

Un problema esistenziale per i settori industriali più energivori

Di questo passo c’è il rischio che il mercato unico europeo si disintegri, mentre il tessuto industriale si dissolve.

Il problema colpisce soprattutto i settori industriali più energivori, compresa naturalmente l’industria siderurgica. A questo riguardo, Antonio Gozzi (Presidente di Federacciai) ha dichiarato in un’intervista a Repubblica: “Non possiamo andare avanti così perché questo è uno svantaggio competitivo che penalizza il nostro Paese“. Di fatto, è netta l’impressione che le altre nazioni europee siano privilegiate da Bruxelles.

La siderurgia italiana raggiungerà l’obbiettivo della produzione di acciaio verde entro il 2030. Ad oggi, oltre l’80% dell’acciaio italiano è già prodotto utilizzando forni elettrici (EAF), mentre in Europa la media è inferiore visto che circa il 60% dell’acciaio è ancora prodotto con altiforni e carbone. Come ha ricordato in diverse occasioni anche Gozzi, l’Italia è il principale produttore di acciaio in Europa che utilizza forni EAF.

Rischiamo la deindustrializzazione dell’Europa

In Europa si producono ancora circa 90 milioni di tonnellate di acciaio all’anno tramite altiforni. Secondo EUROFER, almeno la metà di questa quantità sarà convertita in acciaio EAF nel prossimo futuro, in linea con il processo di decarbonizzazione in atto. La conseguenza è che avremo bisogno di elettricità aggiuntiva per sostituire il carbone nel processo di produzione di acciaio EAF.

È opinione condivisa tra gli industriali che se i responsabili politici dell’Unione Europea (UE) non cambieranno rapidamente il loro approccio, saranno responsabili della deindustrializzazione del continente.

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