Aggiornamenti sulla recessione: ci aspettano almeno 3 anni di crisi nera

Le notizie che arrivano da tutto il mondo circa le sorti dell’economia globale prospettano tempi difficili. L’unica eccezione? La Cina.

L’economia globale sta vivendo la sua più profonda recessione dal 1946.

Si prevede che il PIL reale mondiale diminuirà del 4,8 percento nel 2020. Un risultato assai peggiore rispetto alla contrazione dell’1,7 percento verificatasi nel 2009, al culmine della crisi finanziaria globale.

La seconda ondata e il vaccino che si allontana

Molti paesi, Europa in testa, avevano rimosso le restrizioni imposte dopo la prima ondata di COVID-19 e l’economia mondiale stava cominciando a riprendersi. Tuttavia, nuovi focolai del virus e la probabilità che un vaccino non sarà disponibile su larga scala prima della metà del 2021, hanno spento gli entusiasmi circa la ripresa. Naturalmente, in un contesto dove il virus si muove così velocemente e le contromisure per fermarlo fanno altrettanto, qualsiasi valutazione delle prospettive economiche è difficile.

Tra l’altro, è assai probabile che ci saranno molti fattori ad ostacolare una possibile ripresa, anche se la crisi sanitaria dovesse attenuarsi. Per esempio, le tensioni finanziarie delle famiglie e delle imprese, la fine degli stimoli fiscali e le gravi perdite di capitale in molte società.

Europa: -8,5 percento nel 2020

Europa, Giappone e America Latina sono state colpite pesantemente dalla recessione. Dopo un decennio di crescita anemica nella zona euro, questa battuta d’arresto solleva preoccupazioni sulla deflazione a lungo termine e sulla sostenibilità del debito. Il PIL reale dell’Unione Europea si contrarrà dell’8,5 percento nel 2020 e tornerà ai livelli di fine 2019 soltanto nel 2023.

Stati Uniti: -3,5 percento nel 2020

Le cose vanno un po’ meno peggio negli Stati Uniti. Dopo una profonda recessione in marzo e aprile, a maggio è iniziata una robusta ripresa. Tuttavia, il PIL reale americano diminuirà del 3,5 percento nel 2020 e registrerà un recupero del 3,7 percento nel 2021.

Cina: +1,7 percento nel 2020

La Cina invece ha goduto di una ripresa economica prepotente. Le esportazioni sono in rialzo, anche grazie all’aiuto delle politiche di stimolo della domanda delle economie avanzate. Il PIL reale dovrebbe aumentare dell’1,7 percento nel 2020 e del 7,1 percento nel 2021.

Buona parte dell’America Latina, dell’Asia meridionale e dell’Africa sono state duramente colpite dalla pandemia di COVID-19. In tutte queste aree del globo esistono un gran numero di lavoratori informali. Se a questo aggiungiamo la disuguaglianza economica e le strutture sanitarie insufficienti, è facile comprendere come queste economie siano particolarmente a rischio.

La resilienza economica è l’ultima speranza

Anche se la svolta nel ciclo economico dipenderà dal percorso del coronavirus, potrebbero verificarsi eventi tutt’altro che improbabili che peggiorerebbero drammaticamente la crisi.

Per esempio, un altro calo dei corsi azionari provocherebbe una perdita di fiducia nella resilienza economica. La conseguente fuga verso la salvezza da parte degli investitori potrebbe aumentare la volatilità del mercato valutario e i rischi finanziari per i paesi fortemente indebitati in valuta estera.

Purtroppo, siamo solo all’inizio di una crisi che finirà sui libri di storia, nel capitolo intitolato “La Grande Recessione Globale“.

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