Acciaio europeo verso una ripresa? Forse, ma le incertezze permangono

È probabile che nel 2021 i produttori di acciaio in Europa occidentale vedranno miglioramenti nella produzione e nella domanda.

Il 2021 dovrebbe essere migliore di quest’anno per i produttori europei di acciaio.

D’altronde, quest’anno è stato un anno così terribile per la siderurgia in Europa occidentale che sarà difficile vedere di peggio. I produttori in Italia, Francia, Spagna, Germania e Benelux hanno visto tagli aggressivi alla produzione di acciaio grezzo e di prodotti laminati. Inoltre, i governi hanno imposto misure di contenimento del virus che hanno ulteriormente rallentato l’economia. Il COVID-19 ha praticamente distrutto la domanda.

Secondo la World Steel Association, nel 2021, la produzione di acciaio grezzo all’interno dell’Unione Europea dovrebbe aumentare di quasi l’11 percento, raggiungendo i 149 milioni di tonnellate. Nel 2020, il totale sarà probabilmente di 134 milioni di tonnellate, in diminuzione del 15,2 percento rispetto agli oltre 158 milioni di tonnellate di acciaio grezzo del 2019.

Ad oggi, i produttori in Europa occidentale stanno operando al di sotto del 60 percento della loro capacità di produzione di acciaio grezzo.

Un inevitabile scivolone dei prezzi e dei risultati finanziari

Secondo ArcelorMittal, i prezzi medi di vendita dell’acciaio in Europa sono scesi dell’11,2 percento, arrivando a 636 dollari per tonnellata dai precedenti 716 dollari. Tuttavia, secondo alcuni operatori, i prezzi per i coil laminati a caldo e freddo hanno iniziato ad aumentare da metà anno.

Sul fronte dei bilanci aziendali le cose non vanno certo bene. Esemplare il caso della ThyssenKrupp Steel Europe che ha registrato una perdita di EBITDA di 706 milioni di euro nei primi nove mesi del suo anno fiscale 2020 terminato il 30 giugno. Le vendite nette sono diminuite del 20% anno su anno a circa 5,5 miliardi di euro.

In cerca di ottimismo per i prossimi mesi

Gli analisti della World Steel Association hanno anche evidenziato alcuni aspetti positivi per i prossimi mesi. Innanzitutto, i sistemi sanitari europei sono adesso in una condizione molto migliore per affrontare la pandemia, grazie alle lezioni apprese durante la prima ondata. Inoltre, i governi stanno cercando un attento equilibrio tra il contenimento del virus e il mantenimento dell’economia.

Certamente, esistono grandi incertezze su come si evolverà il COVID-19 durante la stagione influenzale e ciò potrebbe avere un grave impatto sulle prospettive per il prossimo anno. Non si può escludere una ripresa a forma di W ed è comunque improbabile che nel 2021 ci possa essere una ripresa completa.

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