+90% in meno di anno, lo zinco corre verso nuovi record

I prezzi dello zinco salgono ai massimi da otto anni a questa parte e registrano un guadagno di quasi il 90% dal gennaio di quest’anno.

Le aspettative sempre più forti su una crescita della domanda e un calo dell’offerta, hanno portato i prezzi dello zinco ai massimi da otto anni.

Secondo gli analisti, il deficit di fornitura del metallo si è creato a causa di una combinazione di fattori, dalla chiusura di alcune miniere ai numerosi tagli della produzione.

Al London Metal Exchange (LME) i prezzi hanno ormai superato i 2.700 dollari a tonnellata, toccando anche i 2.760 dollari, il punto più alto dal marzo 2008.

Da mesi, se non anni, gli analisti sottolineano i buoni fondamentali dello zinco, ancor più buoni date le preoccupazioni per la carenza di metallo sul mercato a causa della chiusura delle miniere.

Da mesi, se non anni, gli analisti sottolineano i buoni fondamentali dello zinco

A migliorare il sentimento rialzista è arrivato anche Donald Trump con il suo piano di nuove infrastrutture per 1.000 miliardi di dollari che farà molto bene a tutti i metalli industriali.

I fondi di investimento non si sono tirati indietro dallo sfruttare questa opportunità, come mostra l’aumento dei flussi speculativi.

Per gli analisti di Goldman Sachs, i recenti guadagni hanno a che fare con gli stimoli al credito del governo cinese, finalizzati a progetti di nuove infrastrutture, e con le politiche di riduzioni delle forniture di carbone. Come dice qualcuno, ci sono un sacco di soldi cinesi in arrivo e lo zinco, visti i suoi fondamentali, ne trarrà grande beneficio.

Ma perché i fondamentali di questo metallo sono così buoni? Nel mondo sono circa 14 milioni le tonnellate di zinco prodotte e consumate ogni anno. Quasi il 60% di queste viene utilizzato per galvanizzare l’acciaio per prevenire la ruggine (per fare cemento armato, automobili e acciaio strutturale) e il resto è usato nella pressofusione, nella produzione di ottone e bronzo e nei prodotti chimici.

Secondo un recente studio dell’International Lead and Zinc Study Group, la domanda mondiale di zinco aumenterà di poco più dello 0,5% quest’anno e del 2,1% nel 2017. Tuttavia, la produzione di zinco delle miniere dovrebbe scendere del 5,6% quest’anno e poi crescere del 5,9% l’anno prossimo.

Il più grande produttore del mondo, la Cina, che ha contribuito al 37% dello zinco prodotto durante lo scorso anno, ha ordinato la chiusura di 26 miniere di zinco e di piombo per motivi ambientali.

Secondo Reuters, il mercato dello zinco avrà un deficit di 400.000 tonnellate quest’anno, anche se potrebbe venir compensato dalle scorte giacenti nei magazzini LME, che si attestano a 440.000 tonnellate.

Per Goldman Sachs lo zinco farà meglio sia dell’alluminio che del rame nel corso dei prossimi sei-nove mesi. Non per niente, per la prima volta in quattro anni, la potente banca d’affari ha aggiornato il suo rating per i metalli industriali a “overweight“.

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