2022, l’anno zero delle forniture di acciaio in tutto il mondo

Dopo la guerra tra la Russia e l’Ucraina, nulla sarà più come prima, neppure il mercato globale dell’acciaio.

Lo sconquasso di quest’anno sul mercato dell’acciaio ha un nome ed un cognome: la guerra in Ucraina.

Anche se ci sono stati altri fattori che hanno contribuito a terremotare i mercati, come i lockdown pandemici in Cina e la quasi paralisi delle catene di approvvigionamento, la grande volatilità dei prezzi sul mercato dell’acciaio e la fine degli equilibri di mercato sono una conseguenza diretta della guerra tra Ucraina e Russia.

Due pilastri delle forniture ferrose

Quanto siano importanti per i mercati dei metalli i due paesi in conflitto lo abbiamo visto subito dopo il 24 febbraio, quando i prezzi dell’acciaio sono saliti improvvisamente. I coils (HRC) ebbero un balzo da 974 dollari a tonnellata a 1.185 dollari in poco più di una settimana. Il tondo per cemento armato ha raggiunto 753 dollari il 7 marzo, dopo aver chiuso a 694 dollari il giorno di inizio della guerra.

Da una parte l’Ucraina è l’ottavo produttore mondiale e il terzo esportatore di acciaio. Inoltre, nel paese abbondano minerale di ferro e altre risorse minerarie.

Dall’altra parte, la Russia è il terzo esportatore di acciaio al mondo, mentre le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Europa hanno vietato le importazioni di acciaio dal paese con l’obbiettivo di creare danni economici a Putin. Tuttavia, gli acquirenti dell’acciaio russo sono numerosi e sparsi in varie regioni del mondo. Le sanzioni occidentali sono state un ottimo motivo per richiedere forti sconti sull’acquisto di metallo russo, occasione che il mercato asiatico non si è lasciata scappare a tutto svantaggio della redditività dei venditori russi.

Per non farci mancare nulla, ecco che la Cina entra in crisi

E, a proposito di mercati asiatici, tutti gli operatori sanno che quando gli effetti della guerra in Ucraina sui prezzi dell’acciaio hanno cominciato ad affievolirsi, è cominciato l’effetto negativo della congiuntura cinese che, da maggio, ha spinto tondini e coils verso il basso.

L’edilizia in Cina è in contrazione da anni, cosa che penalizza la domanda di prodotti siderurgici nazionali e importazioni. Inoltre, il paese ha attualmente un grosso surplus di metallo, un effetto creato da una domanda debole e da una produzione che costituisce circa il 56% dell’acciaio grezzo mondiale. Perciò, si può dire senza timori di smentita che i cinesi si trovano seduti sopra una montagna di acciaio, che cresce ogni giorno che passa.

Addio alla vecchia prevedibilità del mercato basata su domanda e offerta

Tutte queste considerazioni per dire che il mercato dell’acciaio globale è drasticamente cambiato e che le normali metriche per valutare il mercato non sono più valide. Tradizionalmente, c’era una certa prevedibilità basata sulla domanda e sull’offerta ma, in futuro, le cose potrebbero essere ben più complicate.

Mentre gli esperti si stanno scervellando per mettere a punto nuovi modelli di analisi e previsioni, agli operatori non rimane che attendere la riapertura di settembre con una cosa ben chiara in testa: meglio mettere da parte la testardaggine basata sull’esperienza delle vecchie dinamiche di mercato perché il mercato globale dell’acciaio è cambiato profondamente e non tornerà ad essere lo stesso di prima.

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