Vulcani che eruttano metallo. Riusciremo mai ad osservarli?

Che aspetto può avere un vulcano di un corpo planetario fatto principalmente di metallo? Uno studio recente approfondisce il ferrovulcanismo.

Difficile immaginare come potrebbero essere fatti dei vulcani su un corpo planetario composto principalmente di metallo. Come per esempio su 16 Psiche, un asteroide tra Marte e Giove composto da ferro e nichel purissimi.

Uno studio della North Carolina State University (Stati Uniti) ha approfondito il ferrovulcanismo per cercare di capire le caratteristiche del paesaggio su altri mondi.

Corpi planetari ghiacciati e corpi planetari metallici

I vulcani si formano quando il magma, che consiste di solidi parzialmente fusi sotto la superficie di un pianeta, erutta. Sul nostro pianeta, il magma è per lo più roccia fusa, composta in gran parte da silice. Ma non tutti i corpi planetari sono fatti di roccia visto che alcuni possono essere ghiacciati o addirittura metallici.

Nel primo caso si parla di criovulcanismo, un fenomeno che è stato visto su Encelado, una delle lune di Saturno. Ma il ferrovulcanismo, l’attività vulcanica su mondi metallici, non è stato ancora osservato.

Ma 16 Psiche potrebbe offrire questa opportunità, anche perché sarà la destinazione di una prossima missione della NASA. In ogni caso, fin da subito, 16 Psiche è stato d’ispirazione per i ricercatori americani che hanno cominciato ad immaginare come potrebbe essere l’attività vulcanica in un mondo metallico.

Ferrovulcanismo in laboratorio

La teoria ci insegna che ci sono due tipi di ferrovulcanismo: quello puro, che si manifesta su corpi interamente metallici, e quello spurio, che si verifica su corpi ibridi roccioso-metallici. Su quest’ultimo si sono concentrati gli scienziati che con una fornace (Lava Project) hanno prodotto un ferrovulcanismo in cui il metallo si separa dalla roccia quando si forma il magma.

Quando si scioglie la roccia nelle condizioni estreme della fornace, parte del ferro si separa e affonda sul fondo poiché è più pesante. Svuotando completamente la fornace, i ricercatori hanno osservato come si comportava quel magma metallico rispetto a quello roccioso. I flussi di lava metallici hanno viaggiato 10 volte più velocemente e si sono diffusi in modo più sottile rispetto ai flussi di lava rocciosi, rompendosi in una miriade di canali intrecciati. Il metallo ha viaggiato anche sotto il flusso di lava roccioso, emergendo poi dal bordo principale della lava rocciosa.

Nel 2026 raggiungeremo l’asteroide metallico

Gli strati lisci, sottili, intrecciati e ampiamente sparsi di lava metallica lascerebbero un’impressione molto diversa sulla superficie di un pianeta rispetto ai flussi rocciosi, quasi sempre spessi e ruvidi, che troviamo sulla Terra. Se su 16 Psiche ci sono vulcani, non assomigliano a quelli terrestri. Potrebbero avere dolci pendii e larghi coni, con flussi magmatici sottili che si espandono su distanze maggiori.

Ma per saperne qualcosa di più non dovremo attendere molto. La missione della NASA verso16 Psiche prevede il lancio nel 2022 e l’arrivo sull’asteroide nel 2026.

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