Leghe di alluminio resistenti alle radiazioni stellari… destinazione Marte!

Scoperta una nuova lega di alluminio che potrebbe essere un importante passo in avanti per le missioni spaziali sulla Luna o su Marte.

Sono sempre state le guerre a dare il maggior impulso allo sviluppo delle leghe metalliche. Che si tratti di ferro o di alluminio, chi possedeva la lega metallica migliore in combattimento, aveva molte più probabilità di vittoria.

Ma nel nostro secolo, il motore per la ricerca di nuove leghe, in questo caso di alluminio, si è spostato nello spazio. Come nel caso di una nuova lega che indurirà l’alluminio senza aumentarne il peso in modo significativo.

La radiazione solare può essere fatale per i veicoli spaziali

I veicoli spaziali lanciati dalla Terra devono essere leggeri, ma devono anche caricare tutto il carburante che serve per raggiungere l’orbita. Se il veicolo è troppo pesante, richiede una quantità di carburante proibitiva. Inoltre, se il veicolo non è resistente, quando esposto alla radiazione solare una volta fuori dal campo magnetico protettivo della Terra, potrebbe esserne distrutto.

Di conseguenza, un metallo come l’alluminio è una soluzione perfetta visto che si tratta di un materiale leggero ma resistente. Inoltre, le leghe aiutano l’alluminio a diventare più forte tramite l’indurimento per precipitazione (un insieme di trattamenti termici). Tuttavia, le radiazioni presenti nello spazio possono dissolvere i precipitati ottenuti con l’indurimento e comportare conseguenze disastrose per gli astronauti.

Una lega che tollera le radiazioni stellari

In questo contesto si inserisce la scoperta dei ricercatori austriaci del Montanuniversitaet Leoben (MUL) e di quelli inglesi della University of Huddersfield. Si tratta di un particolare precipitato di una nuova lega di alluminio che non si dissolve se bombardato da radiazioni di particelle, al contrario di quanto accade alle leghe convenzionali.

La nuova lega resistente alle radiazioni (fase T) ha una struttura cristallina complessa: Mg32(Zn, Al)49. Anche se la fase T è tollerante alle radiazioni, gli scienziati non ne conoscono ancora il motivo.

Di fatto, la scoperta apre un nuovo campo di ricerca chiamato materiali spaziali prototipici per ambienti con radiazioni stellari. Con i programmi esistenti per mandare missioni con equipaggio sulla Luna e su Marte, i vantaggi di veicoli spaziali leggeri e resistenti alle radiazioni per proteggere l’equipaggio sono evidenti.

L’intera ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista Advanced Science.

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