Gli eventi delle ultime settimane sul mercato dell’alluminio, hanno scatenato l’appetito degli speculatori e dei traders di metallo.
Si scommette sul mercato delle opzioni per un salto di prezzo dell’alluminio entro fine anno, visto che il clima politico in Occidente promette restrizioni sulle forniture russe. Ovviamente, tra i consumatori c’è molta preoccupazione per questo nuovo potenziale terremoto di mercato.
I traders e gli speculatori stanno scommettendo sull’aumento dei prezzi
Il London Metal Exchange (LME) sta discutendo da fine settembre sulla possibilità di vietare il metallo russo, mentre il governo degli Stati Uniti sta valutando sanzioni contro la Rusal, il gigante dell’alluminio russo. Nel frattempo, c’è chi continua a comprare dalla Rusal e chi preferisce evitarla categoricamente.
Ad accendere la speculazione è stata la notizia riportata da Bloomberg sull’intenzione dell’LME di voler bandire l’alluminio russo dai suoi magazzini.
Lo spread tra la volatilità implicita delle opzioni put e delle opzioni call near-the-money (noto come inversione del rischio) è aumentato a livelli che si erano visti soltanto in due occasioni: nel 2018, quando le sanzioni contro la Rusal avevano fatto salire i prezzi, e a marzo di quest’anno, subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Anche adesso il fatto che molti vogliano acquistare opzioni call topside significa che i traders stanno scommettendo sull’aumento dei prezzi dell’alluminio.
Comprare o non comprare alluminio russo?
Naturalmente, se l’LME e la Casa Bianca decidessero di non introdurre restrizioni contro la Rusal, la scommessa sarebbe persa. La questione è molto dibattuta nel mondo dei metalli, che si divide tra chi si rifiuta di comprare alluminio russo e chi non può fare a meno di utilizzarlo.
In ogni caso, c’è un largo consenso nel ritenere che un intervento che vietasse l’alluminio russo avrebbe l’effetto di spingere i prezzi verso l’alto, complicando contemporaneamente l’approvvigionamento fisico di metallo.
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