Statistiche, dati e previsioni per l’argento

Il recente rapporto della Thomson Reuters GFMS analizza quello che è successo al mercato dell’argento nel 2014 e formula previsioni per il 2015. Ancora dispiaceri per gli investitori nel breve termine ma, nei prossimi due anni, la musica potrebbe cambiare.

È stato da poco pubblicato Il rapporto annuale della Thomson Reuters GFMS sull’argento (World Silver Survey 2015), contenente analisi e previsioni sulla domanda e l’offerta mondiale di metallo bianco.

Nel 2014 la produzione mineraria ha toccato il record di 877,5 milioni once, circa 27.300 tonnellate, con un’offerta di mercato che ha raggiunto 1.062 milioni di once, il livello più alto dal 2010.

Sembra strano che la produzione mineraria abbia messo a segno il suo record proprio quando i prezzi dell’argento sono andati così male ma, in realtà, circa il 70% delle forniture di argento sono del tutto insensibili al prezzo di mercato, dal momento che sono sottoprodotti di altri metalli, come per esempio oro, rame, piombo e zinco.

Inoltre, la maggior parte delle miniere hanno costi ancora al di sotto del prezzo del metallo, perciò non hanno nessun interesse a limitarne la produzione. L’unica limitazione creata dagli attuali prezzi è di non consentire investimenti in nuove miniere.

La maggior parte delle miniere hanno costi ancora al di sotto del prezzo del metallo

Sebbene l’offerta di argento sia stata elevata durante il 2014, non vi è stata una carenza di domanda. Infatti, la domanda ha raggiunto 1.067 milioni di once, con un deficit di quasi 5 milioni di once. Una domanda in calo del 4% rispetto al 2013, un anno considerato però eccezionale.

Esaminando nel dettaglio la composizione della domanda fisica di argento nel 2014, scopriamo che il 56% proviene dai consumi industriali, un mercato in crescita, in particolare quello dell’energia solare.

Per le monete e i lingotti da investimento la domanda si è indebolita, mentre il settore della gioielleria ha avuto un leggero incremento, aiutato soprattutto dalla domanda dell’India che ha compensato il crollo della domanda in Cina e Thailandia.

Per gli amanti della statistica, il prezzo dell’argento nel 2014 è stato in media di 19,07 dollari per oncia, in discesa del 19,8% rispetto al 2013 e al livello più basso dal 2009. Una dinamica, per qualcuno inspiegabile, dal momento che la domanda ha vissuto un leggero deficit, cosa che avrebbe dovuto spingere i prezzi in direzione opposta. Tuttavia, è venuto meno l’interesse degli investitori in argento, soprattutto istituzionali, che hanno progressivamente abbandonato il mercato a causa dell’avvicinamento di un periodo di mercato con tassi di interesse in aumento.

Ma quali saranno le prospettive future per i prezzi dell’argento nel corso di quest’anno?

Per Thomson Reuters GFMS l’aumento dei tassi di interesse arriverà almeno fino all’estate, principale motivo per il quale i prezzi dell’argento non si riprenderanno fino ad allora. Soltanto verso la fine dell’anno i prezzi potranno registrare lievi aumenti.

Motivi che, ponderati complessivamente, portano Thomson Reuters GFMS a stimare un prezzo medio dell’argento per il 2015 a 16,50 dollari per oncia. Ma, nel corso dei prossimi due anni, dopo quattro anni di calo dei prezzi, il trend rialzista dell’argento dovrebbe riprendere.

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