Se chiedete a qualsiasi imprenditori quale sia l’impatto che avrà l’Intelligenza Artificiale (IA) sulla nostra società e sui mercati in cui opera, le risposte sono abbastanza univoche: dirompente, rivoluzionario, l’inizio di una nuova era e così via. Tuttavia, alla domanda di come l’IA stia impattando sull’operatività attuale e sulle strategie della propria azienda, le risposte diventano più nebulose se non addirittura un silenzio.
Azienda manifatturiere o aziende high-tech?
D’altronde, è opinione diffusa che le aziende manifatturiere, come quelle siderurgiche o metallurgiche in generale, non siano tech-companies e quindi il loro core business sia piuttosto lontano da tecnologie d’avanguardia come quelle dell’IA. In realtà, ci sarebbe parecchio da ridire su questa credenza, dal momento che nei prossimi decenni anche le aziende più tradizionali riusciranno a sopravvivere solo se sapranno usare la tecnologia al meglio, non solo per le mansioni operative ma anche, e soprattutto, nelle funzioni strategiche. In altre parole, è difficile immaginare che acciaierie, fonderie, distributori di metallo ed estrusioni possano competere con successo in un ambiente super tecnologico senza essersi trasformate a loro volta in aziende high-tech.
Ma veniamo al tema dell’IA e, nello specifico, a quanto possa stravolgere anche la realtà commerciale di un’azienda nella ricerca di nuovi fornitori o nuovi clienti. Nel vasto universo dell’IA, concentreremo la nostra attenzione sull’Intelligenza Artificiale Generativa, che per la maggior parte delle persone significa ChatGPT, il chatbot sviluppato da OpenAi e adesso di proprietà della Microsoft. Tutti lo conoscono, ma pochi lo sanno usare professionalmente e con risultati soddisfacenti.
Alcune nozioni di base
Nel caso che ci predisponiamo ad esaminare, e cioè quello di andare alla scoperta di nuovi clienti o fornitori, le nozioni basilari da acquisire sono le seguenti:
- come formulare un prompt efficace;
- come massimizzare il valore dei token disponibili;
- come interpretare correttamente le risposte.
Senza scendere in dettagli che richiederebbero molte pagine, vi basti sapere che quando formulate un prompt non dovete pretendere di essere esaustivi e omnicomprensivi nella vostra richiesta, ma è molto meglio adottare un approccio “poco a poco“, e cioè entrare nei dettagli prompt dopo prompt, accertandovi di risposta in risposta che ChatGpt sia sulla buona strada. A questo fine, è un’ottima cosa corredare i vostri prompt con degli esempi esplicativi.
Ingegneria dei prompt
Se vogliamo iniziare la ricerca di nuovi clienti e fornitori potremmo iniziare facendo capire a ChatGpt quale è il nostro cliente ideale. Come? Ecco un esempio di un primo prompt efficace in questa direzione con cui iniziare una conversazione: “In questa conversazione ti fornirò diversi URL come per esempio www.arcelormittal.com. Puoi utilizzare Bing per cercare in modo specifico in queste pagine informazioni sulla dimensione dell’azienda, sul suo posizionamento, sul mercato e prodotti con cui lavora. Puoi farlo inserendo query come “site:www.arcelormittal.com dimensione posizionamento mercato prodotti”. Una volta che hai trovato aziende simili mi mostrerai il loro URL. Voglio che ti ricordi di cercare somiglianze tra loro.“
Naturalmente, si tratta soltanto di un esempio, che può però far capire quale sia la differenza tra impostare ingegneristicamente un prompt progettato come parte di una strategia di conversazione con ChatGpt e scrivere prompt dilettantistici.
I risultati che si possono ottenere in poco tempo con l’ausilio di ChatGpt e prompt ingegnerizzati sono paragonabili a quelli di aziende con a disposizione importanti uffici marketing, con migliaia di ore-uomo a disposizione e budget significativi per creare indagini di mercato. Con ChatGpt ed un sufficiente know-how a riguardo, anche aziende di dimensioni contenute possono ottenere risultati sorprendenti con tempi e investimenti irrisori.
Pappagalli stocastici
Tuttavia, non dimenticate mai che i chatbot, ChatGpt compreso, non sono nient’altro che pappagalli stocastici, come li chiamano gli addetti ai lavori. Ripetono, mescolano e ricombinano un’immensa quantità di parole e dati a velocità supersonica, senza però comprendere il significato di quello che stanno facendo. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, non sono intelligenti. La vera intelligenza è tutta nella formulazione dei prompt che vengono dati loro in pasto.
Per dirla in altro modo, a domande stupide otterrete risposte stupide, a domande intelligenti risposte intelligenti. Ad ognuno quel che si merita…
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