Troppi rischi e incertezze sono la zavorra dei prezzi del rame

C’è qualche segnale positivo sul mercato internazionale del rame, ma le incertezze sono ancora troppe per poter pensare che il peggio sia passato.

Anche sul mercato del rame, a novembre, le incertezza sull’economia globale hanno regnato sovrane.

I prezzi si sono mossi al di sotto dei 6.000 dollari a tonnellata per tutto il mese di novembre, con una media di 5.877 dollari. Anche a Shanghai (SHFE) i prezzi si sono mossi lateralmente, nell’intorno dei 47.000 renminbi a tonnellata.

La capacità fusoria di rame cinese aumenterà

Secondo Reuters, la capacità fusoria di rame della Cina aumenterà di circa 900.000 tonnellate quest’anno, più altre 350.000 tonnellate nel 2020. Di conseguenza, la concorrenza sui concentrati ha spinto verso il basso i prezzi di trasformazione.

Dalle ultime rilevazioni (indice Caixin/Markit), la domanda di rame in Cina potrebbe iniziare a salire nel 2020, in linea con le aspettative di una ripresa del settore manifatturiero. Con la Cina che rappresenta il 50% del consumo globale di rame, queste considerazioni potrebbero alimentare un certo ottimismo.

Tanti rischi, sia sul fronte della domanda che dell’offerta

Tuttavia, la domanda di rame globale crescerà di poco il prossimo anno, più o meno allo stesso ritmo del 2019. Inoltre, le prospettive della domanda e anche dell’offerta sono ancora piene di rischi.

Per esempio, gli Stati Uniti hanno una probabilità del 30-40% di scivolare in recessione nel 2020, cosa che peserebbe significativamente sulla domanda di rame a livello globale. Ma anche in Cina l’economia è a rischio rallentamento.

Sul fronte dell’offerta la produzione mineraria comincerà a riprendersi nel corso del prossimo anno (quest’anno era scesa dello 0,8%). Ma anche in questo caso incombono rischi come le proteste e le turbolenze in Cile e in Perù. A queste si aggiunge un clima politico molto incerto in tutti quei paesi africani che detengono le maggiori ricchezze di rame.

Anche se prezzi del rame hanno mostrato un andamento contrastante durante il mese di novembre e anche se molti indicatori lasciano intravedere qualcosa di positivo, le incertezze sono ancora troppo forti per sbilanciarsi verso scenari rialzisti.

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