Rame in surplus almeno fino al 2018

Per Thomson Reuters anche per quest’anno il rame sarà in surplus e le cose sono destinate a non cambiare per almeno qualche anno.

Ancora cattive notizie per il rame che, come gli investitori più esperti sanno, difficilmente non influenzeranno anche gli altri metalli.

La scorsa settimana, Thomson Reuters GFMS ha pubblicato il suo report annuale sul rame, nel quale si evidenzia che per tutto quest’anno il metallo rosso rimarrà in eccesso di offerta e per vedere un cambiamento si dovrà aspettare fino al 2020.

La produzione di rame raffinato globale ha superato i consumi di oltre 850.000 tonnellate nel corso degli ultimi quattro anni, mentre nel 2016 il surplus sarà di 150.000. In pratica, si raggiungerà un milione di tonnellate di rame ancora da consumare. In una simile condizione ci vorranno anni prima che domanda e offerta trovino un equilibrio.

Le motivazioni per le quali si è giunti a questo punto sono molteplici, ma quella che viene indicata come determinante è il rallentamento della crescita della domanda in Cina e la mancanza di tagli alla produzione.

Per il quinto anno consecutivo i prezzi del rame sono destinati ad un calo

Per il quinto anno consecutivo i prezzi del rame sono destinati ad un calo.

Ma vediamo i numeri del mercato. Nel 2015 sono state prodotte circa 700.000 tonnellate e la crescita della domanda mondiale di rame è stata del 1,9%. Per il 2016 si prevede che sarà del 2,3%, una percentuale che potrebbe sembrare promettente ma che è ancora al di sotto della crescita media del 3% vista negli ultimi dieci anni.

Anche se i consumi di rame cinesi nel 2015 sono andati meglio del previsto, per Thomson Reuters il peggio deve ancora venire. Prima che il metallo rosso possa iniziare una ripresa, vedremo nuovi minimi.

Le previsioni di prezzo sono di 4.850 dollari a tonnellata per il 2016, con il rischio concreto di un ulteriore ribasso dei prezzi prima della fine dell’anno. Gli eventi negativi che minacciano il futuro del rame sono una recessione negli Stati Uniti, una svalutazione dello yuan cinese e un rallentamento del commercio mondiale.

Il mercato migliorerà verso il 2018, con un’eccedenza di rame che dovrebbe scendere ad appena 60.000 tonnellate e con i prezzi che potrebbero aumentare fino a  5.738 dollari.

Esiste ancora un po’ di spazio per l’ottimismo? I prezzi bassi di questo momento di mercato favoriranno, presto o tardi, la chiusura di molti impianti, cosa che servirà a rilanciare verso l’alto le quotazioni del metallo. Come sempre, basta aspettare…

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