Rame: previsioni per il 2017

Per il 2017 gli analisti non sono troppo rialzisti sul metallo rosso e invitano gli investitori alla prudenza. La domanda e l’offerta sono previste in equilibrio.

La seconda parte del 2016 ha portato un cauto ottimismo tra gli investitori e gli operatori nel settore del rame.

I due grandi eventi degli ultimi mesi, la Brexit e la vittoria di Donald Trump, hanno elettrizzato i prezzi del rame spingendoli, in entrambe le occasioni, verso l’alto. A novembre il metallo ha messo a segno il suo massimo a quasi 6.000 dollari a tonnellata, quando a gennaio era al di sotto dei 4.500 dollari.

Il mercato mondiale del rame, durante il 2016, è stato caratterizzato soprattutto dalla diminuzione della crescita della domanda della Cina, il più importante consumatore esistente.

La produzione mineraria mondiale rimarrà invariata nel 2017, dopo l’aumento del 4% registrato nel 2016

Secondo lo US Geological Survey (USGS), la produzione globale di rame è aumentata di 200.000 tonnellate nel 2015 (per un totale di 18,7 milioni di tonnellate), nonostante i tagli alla produzione delle principali aziende del settore. Per l’International Copper Study Group la produzione mineraria mondiale rimarrà invariata nel 2017, dopo l’aumento del 4% registrato nel 2016.

Per gli analisti di Jefferies, il mercato passerà da un eccesso di offerta nel 2016, ad un sostanziale equilibrio nel 2017 e ad un leggero deficit nel 2018.

Ma veniamo alla parte più interessante: le previsioni di prezzo per il nuovo anno.

Qualcuno ritiene che l’ultimo rally dei prezzi del metallo rosso sia soltanto un falso allarme e Reuters aggiunge che, essendo la Cina il driver principale del rame, rappresentando quasi il 46% del consumo mondiale (2016), il fatto che l’economia cinese è rallentata si tradurrà in una crescita più lenta della domanda di rame. Ciò fa prevedere un surplus di rame nel 2017, che peserà sui prezzi.

Anche gli analisti di Haywood Securities sono prudenti per i prossimi mesi, in attesa diventi più chiaro se tutta la produzione di questi mesi finirà per sfamare la domanda di infrastrutture o se finirà ad ingrossare magazzini. Sempre che Donald Trump mantenga fede alla sua promessa di spendere di più in infrastrutture, è tutto da verificare quale impatto avrà sui prezzi del rame nel medio termine, dal momento che gli Stati Uniti rappresentano meno del 10% del consumo globale.

Per Commerzbank il prezzo del rame dovrebbe stabilizzarsi al di sopra dei 5.000 dollari a tonnellata e salire a 5.600 dollari entro la fine del 2017.

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