I prezzi del rame sono in salita, grazie agli ultimi dati sull’economia della Cina e all’ottimismo dei mercati circa la crescita mondiale, in aggiunta alla riduzione della capacità produttiva.
Secondo un recente articolo del The Wall Street Journal, la minaccia dell’enorme debito cinese arrivato all’attenzione degli investitori a inizio anno, ha avuto effetti negativi sui prezzi dei metalli. Ma dalla preoccupazione si è passati presto all’euforia, con i prezzi del rame in crescita del 7% e quelli del minerale di ferro cresciuti di oltre il 20% dalla fine di giugno.
I recenti dati sull’andamento del commercio in Cina, riferiti al mese di luglio, evidenziano una crescita delle importazioni di concentrato di rame, anno su anno, in rallentamento rispetto a giugno. Ecco perché, sempre per il Wall Street Journal, il rimbalzo dell’economia cinese potrebbe essere vicino alla cima.
Tuttavia il rame resta forte. A luglio, ha superato tutti gli altri metalli di base scambiati sul London Metal Exchange (LME), con una crescita mensile del 7,8%. Il forte aumento dei prezzi è iniziato dopo l’annuncio di un possibile divieto di importare rottami di rame in Cina entro la fine dell’anno. Inoltre, la crescita dei prezzi è stata accompagnata da grossi volumi, un chiaro segnale di un forte movimento al rialzo.
Secondo SMM Information & Technology, il divieto sui rottami farebbe scomparire dal mercato cinese bel 900.000 tonnellate di metallo rosso, anche se, probabilmente, l’aumento dell’offerta locale potrebbe limitare l’impatto di tale provvedimento.
Ad oggi (10 agosto), i prezzi LME del contratto a 3 mesi viaggiano intorno ai 6.495 dollari per tonnellata.
Sarà il rame il metallo dell’anno? Probabilmente sì, anche se quel che è certo è che, per il mese di agosto, si aggiudicherà la palma del metallo più caldo!
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