Si parla spesso di ingiustizie economiche e di disparità nella distribuzione di ricchezza in tutto il mondo, ma è più raro sentire parlare di ingiustizie energetiche. Come nel caso di una preziosa risorsa del nostro pianeta, estratta dal sottosuolo del Texas e dispersa per aria…
Come noto, l’enorme produzione petrolifera statunitense del Permiano è una delle principali cause che hanno schiacciato i prezzi del petrolio verso il basso. Il Bacino del Permiano è una vasta area negli Stati Uniti che va dal Texas occidentale al sud-est del New Messico.
Chi trivella petrolio, ha un ‘bonus’ in gas naturale
Tuttavia, la rivoluzione dello petrolio di scisto verificasi nel Permiano, ha portato anche ad un’impennata della produzione di gas naturale. La produzione sta crescendo così velocemente che chi trivella sta cercando di darlo via gratuitamente. Quando non trova nessuno che lo vuole, lo brucia nell’atmosfera.
Infatti, le perforazioni in questi territori, baciati dalla fortuna energetica, sono interamente concentrate sul petrolio greggio. L’estrazione di gas naturale è soltanto un effetto collaterale, una specie di bonus per chi estrae petrolio. Ma la frenesia di estrarre petrolio ha portato ad un eccesso di questo gas naturale.
Vendere a -25 centesimi per MMBtu
La sovrabbondanza è diventata così grave che i prezzi hanno raggiunto un minimo storico, scendendo a 25 centesimi di dollaro per MMBtu (milione di british thermal unit). In alcuni casi, i produttori hanno cominciato addirittura a vendere gas a prezzi negativi. Ciò significa che il produttore ha pagato qualcun per portargli via il gas. Così, secondo il Natural Gas Intelligence, per un paio di giorni, i prezzi sono finiti in territorio negativo, a -25 centesimi per MMBtu.
La discesa dei prezzi, che non hanno molte speranze di recupero nel breve termine, è stata significativa considerando che il prezzo medio di quest’anno è stato di 2,16 dollari per MMBtu. Il gas naturale quotato al NYMEX (New York Mercantile Exchange), con consegna dicembre, vale addirittura 4,40 dollari per MMBtu.
Paradossalmente, lo sviluppo di nuovi oleodotti sta peggiorando l’eccesso di gas. Infatti, l’espansione degli oleodotti significa più petrolio e più perforazioni, con il conseguente aumento di gas estratto.
In ogni caso c’è qualcuno che ha calcolato lo spreco di tutto questo gas. La Wilderness Society and Taxpayers for Common Sense ha rilevato che tra il 2009 e il 2015 i trivellatori, che usano di fatto terreni pubblici, hanno sprecato 462 miliardi di piedi cubi di gas naturale, l’equivalente per soddisfare i bisogni di 6,2 milioni di famiglie per un anno.
Quello dello spreco di gas naturale è un problema che investe diversi stati americani, alcuni dei quali hanno cercato di regolamentare il fenomeno, nel tentativo di stabilire dei requisiti per non gettare via il metano. Tuttavia, i risultati sono scarsi, soprattutto perché chi trivella, con prezzi di mercato negativi, non ha l’incentivo per catturare il gas. È molto più economico gettarlo per aria…
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