Quanti paesi non hanno sanzionato la Russia? 143 paesi su 195

Mentre gli effetti delle sanzioni colpiscono la Russia e tutti i paesi che le hanno imposte, ecco quali sono i paesi che hanno deciso di rimanerne fuori.

La guerra tra Russia e Ucraina ha scatenato le sanzioni occidentali perché, come ha detto il Segretario Generale della NATO al Forum di Antalya di oggi, “non potevamo rimanere a guardare senza fare nulla“.

Il paese più sanzionato del mondo

Nel mondo, 52 paesi hanno seguito questo ragionamento e hanno trasformato la Russia nel paese più sanzionato del mondo. Mai nella storia un paese era stato colpito da così tante sanzioni (4.785 secondo l’agenzia tedesca CORRECTIV) e, soprattutto, mai un’economia così grande.

Di contro, tutti gli altri 143 paesi del mondo hanno deciso di non sanzionare Mosca. Tra questi, ci sono economie importanti come la Cina, l’India, il Messico, il Brasile, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, l’Indonesia, la Thailandia, la Turchia e Israele.

Alcuni di questi paesi hanno condannato l’invasione russa, ma hanno ritenuto di non sanzionare la Russia per non danneggiare la propria economia.

Cambierà la geografia economica

La cosa interessante, tralasciando l’aspetto politico e militare, è che il quadro globale dei paesi pro e contro sanzioni, può dare delle indicazioni su come si muoveranno la geografia economica, i flussi commerciali e i flussi finanziari nei prossimi mesi ma, più probabilmente, nei prossimi anni.

Va infatti considerato che le sanzioni colpiranno non solo la Russia, ma anche i paesi che le hanno imposte, con un aggravio per chi si trova in una posizione più debole su alcuni settori sanzionati. È il caso, per esempio, dell‘Italia, la cui dipendenza energetica dalla Russia è sostanziale e critica per tutto il sistema industriale e produttivo, che costituisce la spina dorsale dell’economia del nostro paese.

Un salto nel buio

Pur non essendoci ancora le basi per dare numeri precisi sul costo delle sanzioni per l’Italia e per l’Europa, le preoccupazioni sui mercati sono diffuse e, in questi termini, il futuro sembra davvero lugubre.

Anche perché il dubbio che sta investendo molti operatori economici riguarda la consapevolezza della classe politica che ha preso queste decisioni. I burocrati di Bruxelles e i nostri politici hanno calcolato le conseguenze delle sanzioni che hanno imposto? Sono preparati per condurre una guerra economica contro un gigante come la Russia? Ci possiamo permettere costi tanto alti e chi li pagherà? Noi o le generazioni future?

Più passano i giorni e più arrivano segnali che gli effetti sanzionatori colpiscono duramente la nostra economia. Il dubbio è che si sia trattato di un salto nel buio, frutto di incoscienza e del desiderio di cavalcare lo sdegno delle persone contro la Russia, per ottenere un facile consenso a breve termine, ma che ci costerà più di quello che nessuno ancora riesce ad immaginare.

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