La produzione globale di alluminio sta crescendo. Intanto, i prezzi languono

I nuovi impianti di Hydro e Alcoa porteranno sul mercano nuova capacità produttiva di alluminio. Nel frattempo, i prezzi si muovono lateralmente.

La produzione di alluminio sta crescendo, e non di poco.

Hydro punta a raddoppiare la produzione

Circa 120.000 tonnellate all’anno di nuove billette da estrusione verranno sfornate da un impianto di riciclaggio di alluminio della Hydro Aluminium Metal, dislocato negli Stati Uniti. Il nuovo impianto, la cui costruzione inizierà durante la prima metà del 2022, fa parte della strategia di Hydro di raddoppiare la propria produzione di alluminio entro il 2025.

Alcoa verso l’82% della sua capacità da 2,99 milioni di tonnellate

Anche Alcoa Corporation ha annunciato che aumenterà la propria produzione. Riavvierà infatti 35.000 tonnellate all’anno di capacità inutilizzata nella sua fonderia Portland Aluminium in Australia. La produzione nello stabilimento era cessata nel 2009 ma, nel terzo trimestre del 2022, ricomincerà a produrre.

Ma il gigante americano aveva già deciso anche il riavvio di 268.000 tonnellate all’anno nello smelter Alumar, in Brasile, che sarà completamente operativo entro il quarto trimestre del 2022.

Considerando la ripresa della capacità di Portland Aluminium e Alumar, Alcoa raggiungerà l’82% della propria capacità globale di fusione di alluminio, che ammonta a 2,99 milioni di tonnellate.

Verso un periodo di volatilità dei prezzi

Mentre l’offerta di metallo nel medio termine sembra irrobustirsi, nell’immediato i prezzi dell’alluminio potrebbero attraversare un periodo di volatilità. Alcuni modelli di analisi tecnica suggeriscono che i prezzi potrebbe rimbalzare sui livelli di supporto per violare poi i livelli di resistenza appena formati, cosa che confermerebbe la tendenza rialzista a lungo termine.

A inizio dicembre le quotazioni del contratto a 3 mesi del London Metal Exchange (LME) erano sotto del 4% rispetto al mese precedente. Oggi, 8 dicembre, il contratto vale 2.627 dollari a tonnellata. Anche in Cina l’alluminio primario cinese è sceso del 6,32% (2.967 dollari per tonnellata), una diminuzione di prezzo più o meno simile a quella del rottame e delle billette.

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