In termini di prezzi, l’anno appena trascorso è stato di alti e bassi ma, nel complesso, la tendenza è stata al ribasso.
Di fatto, lo zinco ha subito la stessa sorte della maggior parte degli altri metalli industriali, che sono stati penalizzati dalle preoccupazioni per la guerra in Ucraina e per le ricadute economiche che stanno spingendo il mondo in una recessione. Tuttavia, per quanto riguarda lo zinco, molti analisti credono che i prezzi miglioreranno nei prossimi anni.
Concentrando invece l’attenzione soltanto sull’offerta di metallo, la produzione globale di zinco è sostanzialmente dominata da tre paesi: la Cina, il Perù e l’Australia, la prima con una produzione di 4,2 milioni di tonnellate, il secondo con 1,6 milioni di tonnellate e la terza con 1,3 milioni di tonnellate.
Cina, Perù e Australia, leader da anni
La Cina ha aumentato la sua produzione rispetto all’anno precedente (4,06 milioni di tonnellate) e, oltre a produttore leader, si conferma anche come importante consumatore. Non a caso il paese è stato determinante nell’aumento dei prezzi dello zinco negli ultimi anni, grazie alla crescita della sua edilizia e delle grandi infrastrutture finanziate dal governo cinese.
Per quanto riguarda il Perù, la cui produzione è aumentata di 270.000 tonnellate rispetto al 2020, è ormai confermata la sua seconda posizione tra i paesi produttori, una conquista che risale al 2017 quando è riuscito a superare l‘India e l’Australia.
Ma ecco una breve panoramica della produzione di zinco nel mondo, secondo i dati più recenti (2021) dello US Geological Survey (USGS).
TOP 10 dei paesi produttori di zinco nel mondo
4,2 milioni di tonnellate
2º PERÙ
1,6 milioni di tonnellate
3º AUSTRALIA
1,3 milioni di tonnellate
4º INDIA
810.000 tonnellate
5º STATI UNITI
740.000 tonnellate
720.000 tonnellate
7º BOLIVIA
490.000 tonnellate
8º RUSSIA
280.000 tonnellate
9º CANADA
260.000 tonnellate
10º SVEZIA
230.000 tonnellate
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