I prezzi del rame tornano ai livelli pre-coronavirus

Continua il rally dei prezzi del rame che ha già riguadagnato i livelli pre-coronavirus. Adesso, il mercato sembra ottimista sulle sorti del metallo rosso.

I prezzi del rame (LME) sono cresciuti per tutto il mese di maggio. Tanto da arrivare sopra i 5.000 dollari a tonnellata, una soglia importante superata il 5 giugno.

Ciò significa che il metallo rosso è tornato ai livelli pre-pandemici. Così come lo zinco e il piombo.

Anche se nelle ultime settimane le tensioni tra Cina e USA sono cresciute, le prospettive della domanda di metalli industriali sono migliorate. Di conseguenza, le quotazioni del rame sono salite.

Dalla Cina e dagli Stati Uniti segnali positivi

Gli Stati Uniti stanno accelerando gli investimenti in infrastrutture per aiutare la ripresa economica. Il presidente Donald Trump ha firmato qualche giorno fa un ordine esecutivo per nuovi progetti di infrastrutture per i trasporti, oltre a nuove opere civili in ambito militare. Ciò potrebbe avere un impatto diretto sulla domanda di rame, ma anche sull’industria mineraria del paese. Gli Stati Uniti vorrebbero dipendere meno dalle importazioni di rame e far crescere le forniture nazionali.

Un altro segnale positivo, nonostante la guerra commerciale in corso, è l’acquisto della Cina di concentrato di rame statunitense. Non avveniva dalla fine del 2018.

Come noto, la Cina rappresenta circa il 50% del consumo globale di rame. A settembre 2018, Pechino ha imposto un dazio di importazione del 10% sul concentrato di rame che, successivamente, è stato portato al 25%. Tuttavia, a partire dal 2 marzo, le aziende cinesi possono richiedere esenzioni dai dazi.

In Cile si prospettano costi più bassi per le miniere di rame

I principali produttori cileni (Codelco, Glencore e Antofagasta) si stanno preparando a negoziare i nuovi contratti di lavoro con i sindacati. Ma quest’ultimi si trovano in difficoltà a causa della pandemia di coronavirus, motivo per il quale si prevede spunteranno condizioni peggiori. Ciò potrebbe significare riduzioni significative dei costi.

Allo stato attuale delle cose si pensa che le parti raggiungeranno un accordo e che non ci saranno scioperi e interruzioni di forniture.

In questo contesto, i prezzi del rame continuano ad aumentare e, attualmente (9 giugno), il London Metal Exchange (LME) segna 5.704 dollari a tonnellata per il contratto a 3 mesi.

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