Soltanto pochi mesi fa, gli investitori si chiedevano se il valore del rame potesse raggiungere i 6.000 dollari a tonnellata.
Attualmente, i prezzi si muovono intorno ai 6.155 dollari (contratto a 3 mesi) ma le premesse per il nuovo anno sembrano assai favorevoli per i prezzi del rame, soprattutto sul versante della produzione.
La scorsa settimana, gli impianti della miniera di Escondida, in Cile, hanno interrotto le forniture a causa di una protesta dei lavoratori, che non si sono presentati sul posto di lavoro. La miniera di Escondida, nel 2016, ha prodotto circa 1 milione di tonnellate di rame, equivalente al 5% della produzione mondiale.
Le stime indicano che, per ogni settimana di sciopero, ci sarà una perdita dalle 20.000 alle 25.000 tonnellate di metallo rosso. In casi precedenti, nel 2006 e nel 2011, gli scioperi erano durati 25 e 15 giorni.
Ma i problemi per la produzione mondiale di rame non finiscono qui. Nella miniera di Grasberg, in Indonesia, la Freeport-McMoRan potrebbe sospendere una parte della produzione poiché non riesce ad ottenere i permessi di esportazione dal governo. Una controversia già avvenuta nel 2014 e che aveva fatto perdere 125.000 tonnellate di produzione.
A grandi linee, i problemi delle miniere di Escondida e Grasberg mettono a rischio l’8% della produzione mondiale di rame.
Ma anche a Las Bambas, in Perù, stanno verificandosi problemi a causa delle rinnovate proteste dei residenti locali che hanno bloccato l’accesso alla miniera, che lo scorso anno ha prodotto 330.000 tonnellate. C’è chi teme una temporanea sospensione delle attività minerarie.
Negli ultimi due o tre anni non sono stati sviluppati nuovi progetti minerari che possano aumentare la produzione globale di rame e ciò, combinato con le interruzioni delle forniture in corso, sta creando le condizioni ideali per una esplosione dei prezzi, favorita anche da un sempre più marcato sentimento rialzista che coinvolge tutti i metalli industriali.
In un contesto tanto favorevole, difficile non pensare che i prezzi del rame raggiungeranno presto i 7.000 dollari per tonnellata.
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