Mentre i prezzi dell’argento hanno guadagnato oltre il 10% nel corso del primo trimestre dell’anno, il secondo trimestre è stata tutta un’altra storia.
Infatti, il metallo bianco è sceso di circa il 13% e, al 14 luglio, ha raggiunto i 16 dollari per oncia.
Secondo Capital Economy, gli speculatori sono sempre più ribassisti sui metalli preziosi e il numero di operazioni al ribasso sull’argento, registrate sul mercato dei futures, è aumentato di oltre il 150% dall’inizio anno. Non per altro il metallo bianco, da metà aprile, è in discesa.
L’argento è considerato da molti investitori come una specie di polizza assicurativa in tempi di incertezza geopolitica. Ma nel 2017, in Europa, il quadro politico si è rasserenato grazie a governi giudicati più stabili. Un po’ il contrario di quanto era successo l’anno precedente, quando l’euro-scetticismo era in ascesa in paesi come la Francia, i Paesi Bassi e la Germania, sollevando le preoccupazioni di molti investitori. Anche l’aumento dei tassi di interesse americani, a marzo e a giugno, ha contribuito significativamente a schiacciare verso il basso i prezzi dei metalli preziosi.
Le vendite di monete d’argento negli Stati Uniti e in Australia, due dei più grandi mercati del mondo, sono state inferiori del 49% nei primi 6 mesi del 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016. Analogamente, i fondi d’investimento in argento, hanno raccolto circa la metà dell’importo dell’anno scorso.
Al contrario, la domanda industriale per l’argento è in aumento. Il settore dell’energia solare continua a consumare metallo, confermandone l’utilizzo crescente nei pannelli solari. Su base annua, la domanda di argento dovrebbe registrare una crescita di circa l’1%.
Sul fronte dell’offerta, la produzione mondiale delle miniere è diminuita del 1% nel 2016, soprattutto per le riduzioni in Messico e Perù. Secondo Capital Economics il calo continuerà anche nel 2017, di almeno un altro 3%.
E i prezzi? Nonostante la debolezza del mercato, GFMS Thomson Reuters prevede che l’argento raggiungerà una media di 17 dollari nel terzo trimestre e di circa 18 dollari nel quarto trimestre. Per Capital Economics, i prezzi medi saranno a 15 dollari entro la fine del 2017 e a circa 16 dollari entro la fine del 2018.
Forse non tutti sanno che, tra chi fa previsioni, l’argento è chiamato il metallo del diavolo. Infatti, prevederne l’andamento è assai difficile poiché è molto più volatile dell’oro e tende a seguire la direzione del fratello maggiore con un certo ritardo. Sarà così anche questa volta?
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