I prezzi dell’alluminio nel 2021 sono previsti in discesa

Quali sono le prospettive per l’alluminio nel 2021? Tra pandemia, vaccini e difficoltà economiche, ecco cosa prevedono gli esperti…

Un anno fa, a quest’ora, le preoccupazioni degli analisti erano tutte incentrate sulla guerra commerciale USA-Cina e sugli impatti che avrebbero avuto sul mercato dell’alluminio. Poi è arrivato il coronavirus

Adesso, dopo un anno di pandemia, gli operatori di mercato si stanno chiedendo cos’altro potrebbe accadere all’alluminio nel 2021.

Un 2020 virale

Ma cominciamo con il tirare le somme di cosa è accaduto nel 2020. Naturalmente, l’andamento dei prezzi e del mercato è stato dettato dal COVID-19.

I prezzi del metallo hanno vissuto due periodi molto diversi. Da inizio anno fino all’apice della pandemia (aprile) in continua discesa e poi in netta risalita.

grafico prezzi alluminio 2020
Quotazioni 2020 dell’alluminio al London Metal Exchange

Da giugno, il prezzo cash medio mensile è aumentato in media di 80 dollari al mese, ad eccezione di settembre, quando si comincia a parlare di una seconda ondata della pandemia.

A inizio anno i prezzi dell’alluminio al London Metal Exchange (LME) erano a 1.771 dollari per tonnellata, con una punta oltre i 1.800 dollari a metà gennaio. Ma con l’arrivo del coronavirus, i prezzi sono crollati e, ad aprile, avevano raggiunto 1.421 dollari (minimo da oltre quattro anni).

Poi, nella seconda metà dell’anno, grazie soprattutto alle riaperture e all’inaspettato boom economico in Cina, l’alluminio ha invertito marcia. Il 2 dicembre l’alluminio ha raggiunto il suo punto più alto: 2.051 dollari.

Cosa accadrà nel 2021 al mercato dell’alluminio?

Cominciamo con esaminare la domanda. L’eccezionale ripresa economica cinese degli scorsi mesi fa dire a Wood Mackenzie che il consumo cinese di alluminio primario registrerà una crescita del 2,1% (nel 2020 è stimato abbia raggiunto i 37,5 milioni di tonnellate).

I settori chiave del rally dell’economia in Cina sono l’edilizia e le infrastrutture, che determineranno un aumento della domanda di metallo. Nel 2021, sempre secondo Wood Mackenzie, la crescita sarà del 2,7%. Ma, al di fuori della Cina, dopo una discesa del 12% nel 2020, ci sarà un’aumento del 7% nel 2021. Nel complesso, la domanda globale dovrebbe aumentare del 4,5%.

Ritornando invece alle preoccupazioni di inizio 2020, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina potrebbero vedere un allentamento dalla nuova presidenza americana di Joe Biden. Non ci sarà certo un completo ripristino dei dazi e delle restrizioni commerciali tra i due paesi, ma retorica e antagonismo potrebbero sparire.

Sul fronte dell’offerta, la produzione di alluminio nelle aree esterne alla Cina aumenterà del 2,9% nel 2021, mentre il gigante asiatico continua e continuerà ad aggiungere nuova capacità produttiva ad una velocità incredibile. Secondo Wood Mackenzie, la produzione di alluminio cinese crescerà del 4,5% (38,7 milioni di tonnellate) nel 2021, con una produzione globale complessiva che aumenterà del 3,8%, raggiungendo 67,7 milioni di tonnellate.

In termini di equilibrio di mercato, l’alluminio passerà da un surplus di 2,1 milioni di tonnellate nel 2020 ad un surplus di 1,8 milioni di tonnellate nel 2021.

Prezzi che scenderanno

Le previsioni di Wood Mackenzie per l’alluminio sono di una discesa nel primo trimestre 2021, soprattutto a causa della stagionalità della domanda in Cina.

Anche gli analisti di FocusEconomics ritengono che i prezzi siano destinati a scendere nel 2021 per l’eccesso di offerta, che non verrà compensato da una crescita della domanda. Le quotazioni del metallo saranno in media di 1.850 dollari nel quarto trimestre del 2021 e di 1.833 dollari nel quarto trimestre del 2022.

Infine, meglio non dimenticare che anche quest’anno la pandemia di COVID-19 continuerà ad influenzare i mercati. I progressi dei vaccini e come avanzeranno le vaccinazioni di massa, impatteranno pesantemente sulle sorti di tutti i metalli. Se tutto andrà per il meglio i mercati si muoveranno con logiche consolidate e, in parte, prevedibili. Altrimenti, un po’ come accaduto nel 2020, si entrerà nel campo del “tutto può succedere“.

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