Più scende la tensione in Ucraina e meno vale l’argento

L’argento perde posizioni e continua a deludere le aspettative dei propri sostenitori. Recupererà nei prossimi mesi?

La riunione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Uniti, per risolvere la crisi tra Russia e Ucraina, non ha portato fortuna alle quotazioni dell’argento.

Durante l’anno in corso i sostenitori del metallo bianco si sono abituati a vedere le quotazioni ancorate ai 20 dollari per oncia. Tuttavia, durante l’ultima settimana, i prezzi sono sprofondati a 19,24 dollari, il punto più basso dal 4 febbraio.

Qualche analista spiega il declino con i dati delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, che hanno largamente superato le previsioni di una crescita dello 0,8%, mettendo a segno un +1,1%.

Secondo ETF Securities, la società londinese specializzata nell’emissione di fondi d’investimento, il ribasso dell’argento potrebbe essere un cattivo indicatore anche per le prospettive future dell’oro.

Come noto, tutti i metalli preziosi hanno storicamente sempre avuto una correlazione abbastanza alta tra di loro, in modo particolare l’oro e l’argento.

È raro che ci siano grossi spostamenti tra gli andamenti delle quotazioni di oro e argento, ma è proprio quello che è accaduto nel corso di quest’anno, poiché i prezzi dell’oro sono aumentati di circa il 9% mentre quelli del metallo bianco sono rimasti inchiodati per la maggior parte del tempo a 20 dollari per oncia.

Per quest’ultimo motivo, esistono fondate speranze tra gli investitori che i prezzi dell’argento riescano a recuperare questo gap in un futuro non troppo lontano.

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