+8,5% prima e -2,7% poi. Cosa succede sul mercato dell’alluminio?

Le quotazioni dell’alluminio scendono dopo il picco record di giovedì innescato dai timori di un divieto LME contro i metalli russi.

Nelle ultime settimane l’alluminio è stato colpito da forti svendita sui timori della recessione globale, ma giovedì scorso i prezzi al London Metal Exchange (LME) hanno registrato un aumento record intraday dell’8,5%. Il giorno dopo hanno però ceduto il 2,7%.

Impennate e crolli nell’arco in poco più di ventiquattro ore non sono mai un buon segno sui mercati delle materie prime.

Verso un divieto per i metalli russi all’LME

La causa scatenante di tanta inquietudine è stato l’annuncio di un piano della borsa metalli di Londra per implementare un divieto all’alluminio russo, una mossa che complicherebbe ulteriormente la situazione sul fronte dell’offerta. Nel frattempo, le notizie che arrivano dalla Cina circa le nuove misure di stimolo per l’economia rafforzano le prospettive per la domanda di alluminio.

Come ha riferito Bloomberg, l’LME vuole discutere come e quando bloccare nuove forniture di metalli russi dalla consegna nella sua rete di magazzini. Ovviamente, qualsiasi azione LME per mettere fuori gioco le forniture russe avrebbe impatti significativi sui mercati globali dei metalli visto che la Russia è un importante produttore di alluminio ma anche di altri due metalli vitali come nichel e rame.

Le conseguenze peggiori toccherebbero all’alluminio

Tuttavia, le conseguenze peggiori toccherebbero all’alluminio poiché circa la metà della capacità di fusione dell’Europa è già fuori uso a causa dei costi record dell’elettricità sulla scia della guerra in Ucraina. Un divieto per l’alluminio russo nei magazzini LME porterebbe con ogni probabilità ad una maggiore volatilità degli scambi.

Inoltre, la ferita di quanto accaduto al nichel a marzo sull’LME sta ancora sanguinando. Gli esperti temono che il possibile nuovo divieto crei una compressione di posizioni speculative pronte ad esplodere. L’8 marzo di quest’anno, lo short squeeze del nichel provocò in 18 minuti il boom delle quotazioni da 20.000 dollari a 100.000 dollari, provocando il caos sui mercati.

Secondo Goldman Sachs non c’è da preoccuparsi troppo per il piano LME di vietare l’alluminio della Russia e per le sue conseguenze. Certamente, la situazione geopolitica non incentiva il ritiro dei metalli russi da parte della borsa londinese, ma quello che eserciterà la maggior pressione sui prezzi sarà la debolezza della domanda in Europa.

Oggi, 30 settembre, l’alluminio a tre mesi LME è quotato 2.197 dollari per tonnellata.

METALLIRARI.COM © ALL RIGHTS RESERVED



LA LETTURA CONTINUA...