Il prezzo dell’oro è sceso sotto i 1.250 dollari per oncia a seguito della pubblicazione del rapporto sull’occupazione degli Stati Uniti.
La maggior parte degli analisti crede che i prezzi non rimbalzeranno poiché gli investitori sembrano aver perso ogni interesse per il metallo giallo.
I grandi investitori preferiscono mettere i capitali in titoli azionari e questa maggiore propensione al rischio offre sempre meno motivi per investire in oro.
Gli amanti delle statistiche rilevano che, tra aprile e agosto, le quotazioni dell’oro sono storicamente nel periodo peggiore.
Con questo in mente, è quasi certo che fino agli ultimi mesi dell’anno non ci sarà nulla di buono da attendersi per i prezzi del metallo giallo.
Anche l’argento è sceso sotto i 19 dollari per oncia, così come il rame che ha toccato i 6.775 dollari a tonnellata al London Metal Exchange (LME).
Per oro e argento sembra che siano tramontati per sempre i tempi in cui gli investitori, alla ricerca di beni rifugio, compravano per correre al riparo dai rischi finanziari.
In controtendenza tra le materie prime il petrolio, in leggera salita a 108 dollari al barile (Brent), in seguito ala decisione della Banca Centrale Europea di tagliare i tassi di interesse. Molti investitori prevedono una crescente domanda di petrolio in tutta Europa.
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