Nuova Zelanda, un paradiso fiscale al di sopra di ogni sospetto

La Nuova Zelanda è il punto di riferimento per chi vuole proteggere patrimonio, privacy ed avere un risparmio fiscale nel pieno rispetto della legge nazionale e internazionale.

Esiste nel mondo una giurisdizione che ufficialmente non è considerata un paradiso fiscale, ma che offre tutti i vantaggi di un centro finanziario offshore tradizionale?

Per il momento, un’isola felice da questo punto di vista esiste e si chiama Nuova Zelanda, soprannominata la Svizzera del Sud Pacifico.

Secondo l’ultimo Index of Economic Freedom, la nazione è considerata la terza economia più libera del mondo e, dal 2007, occupa sempre una delle prime cinque posizioni della classifica. Attualmente, il paese offre servizi finanziari offshore sia per privati che per aziende, con protezione del patrimonio e minimizzazione fiscale, che ha pochi uguali nel resto del mondo.

Il numero dei trust esteri in Nuova Zelanda è arrivato a 10.700 quest’anno, un numero considerevole tenendo presente che meno di dieci anni fa, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, erano soltanto 2.000. Un trust, per chi non è pratico dell’argomento, non è altro che un istituto giuridico con cui una o più persone trasferiscono beni e diritti a qualcuno che ha l’obbligo di amministrarli nell’interesse dei beneficiari.

Società e trust offshore, se creati correttamente, sono completamente esentasse

Società e trust, se creati correttamente, sono completamente esentasse purché appartengano a soggetti non residenti e purché non producano il loro reddito all’interno del paese. Possono commerciare, investire, gestire il patrimonio, vendere e comprare immobili e partecipazioni azionarie senza pagare tasse o imposte in Nuova Zelanda.

Tuttavia, il più grande vantaggio della Nuova Zelanda è la sua reputazione immacolata, invisibile a tutte le black list delle autorità fiscali mondiali, che le permette di essere membro a pieno titolo di un gran numero di organizzazioni internazionali, tra cui l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e la Banca Mondiale.

Tutto ciò in un sistema paese che unisce eccellenti standard di affidabilità e di servizio, con elevati livelli di riservatezza, a prezzi molto competitivi. È una delle poche giurisdizioni dove i trust garantiscono una protezione infrangibile da creditori, ex-coniugi o quant’altri volessero aggredire un patrimonio. Non ci sono diritti o tasse di successione, balzelli o imposte sulle donazioni e non esistono restrizioni nel passare un patrimonio agli eredi o chi per essi. Anche le plusvalenze non sono imponibili.

Il paese è un membro del Commonwealth britannico, con una legislazione fondata sul diritto britannico. Non è un membro dell’Unione Europea e non potrà mai essere influenzato da sviluppi futuri sulla tassazione dei risparmi in Europa, trust e società comprese, al contrario di quanto potrebbe succedere nella patria dei trust, il Regno Unito.

In Nuova Zelanda, spesso in cima alle classifiche internazionali per la qualità della vita, è possibile ottenere lo status di residente attraverso un programma di investimenti, disposto dal governo per attirare gli investitori internazionali disposti a trasferire le proprie attività nel paese. La maggior parte della popolazione, di circa 4,5 milioni di persone, parla inglese.

La nazione ha una consolidata tradizione democratica e di buon governo, noto per la sua correttezza, trasparenza e competenza da anni, oltre ad avere infrastrutture ben sviluppate ed un’economia robusta ed in crescita.

Infine, non per importanza, in Nuova Zelanda non ci sono controlli valutari, ne per i residenti ne per i non residenti.

Anche se, recentemente, la reputazione del paese è stata macchiata dal cosiddetto scandalo dei Panama Papers, dal quale è emerso con tutta chiarezza quanto apprezzata sia la legislazione fiscale, bancaria e societaria neozelandese da parte dell’élite finanziaria mondiale, è difficile anche per paesi considerati veri paradisi fiscali competere con tutti i vantaggi offerti dalla terra dei kiwi.

Troppo bello per essere vero? In effetti un aspetto negativo esiste e potrebbe essere una vera e propria maledizione per un simile Paradiso: le regole neozelandesi potrebbero cambiare nel prossimo futuro in conseguenza delle pressioni internazionali causate dai sopracitati Panama Papers.

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