Anche Norsk Hydro chiede di sanzionare l’alluminio russo

Dopo Alcoa, anche Norsk Hydro chiede che l’Unione Europea e gli Stati Uniti sanzionino l’alluminio russo. Fervore politico contro la Russia o interessi economici da difendere?

Mai come in questi mesi politica ed economia si intrecciano così strettamente che, spesso, non si capisce dove inizi l’una e finisca l’altra. Anche la recente richiesta di Norsk Hydro, multinazionale norvegese dell’alluminio, non è ben chiaro quali obbiettivi voglia raggiungere.

Dopo il lobbying di Alcoa ecco quello di Hydro

Secondo Reuters, Norsk Hydro ha chiesto a Stati Uniti ed Unione Europea (UE) di interrompere le importazioni di alluminio russo. La richiesta segue quella di Alcoa della scorsa settimana, che ha chiesto all’amministrazione Biden di vietare le importazioni di metallo dalla Russia. Una misura che, tra gli altri effetti, porterebbe indubbi vantaggi alle esportazioni cinesi di semilavorati di alluminio.

Circa la metà della produzione europea di alluminio si è fermata a causa dell’impennata dei costi energetici, mentre la produzione russa è non ne è stata colpita. E, quando si parla di alluminio russo, si fa riferimento alla Rusal, un gigante che produce circa il 6% dell’alluminio mondiale. Tutto metallo che, fino ad oggi, non è stato preso di mira dalle sanzioni occidentali.

Sanzioni contro Rusal per salvare i produttori europei?

Il ragionamento di Norsk Hydro parte dalla constatazione che le attuali sanzioni occidentali stiano colpendo più il tessuto industriale europeo che non quello russo. Perciò, per creare un danno alla produzione russa di alluminio, il produttore norvegese chiede altre sanzioni come quelle di vietare le importazioni di metallo targato Rusal. Sempre secondo Norsk Hydro, senza sanzioni contro le importazioni russe il futuro della produzione europea sarebbe a rischio perché i produttori di alluminio europei, penalizzati dall’aumento dei costi energetici, non sarebbero in grado di competere con i rivali russi.

Evidentemente, Norsk Hydro non è certo disinteressata da un punto di vista economico nel chiedere misure per colpire un rivale come Rusal. Inoltre, con una recessione che incombe, molti esperti affermano che i divieti sull’alluminio russo decimerebbero il comparto manifatturiero europeo.

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